LUCITO
Paese di emigrazione. Dai circa 3000 abitanti di inizio secolo è sceso ai circa 600 attuali effettivi, per cui -conteggiando anche l'incremento naturale - più di 3000 persone sono state coinvolte nell'esperienza migratoria.
I primi a partire si diressero negli Stati Uniti. A Waterbury (Connecticut) già nel 1910 i Lucitesi erano una forte comunità, con una propria Associazione guidata da Gabriele Carissimi e Nicola Ventresca. Come si desume da un cartoncino d'invito, sono tra gli organizzatori dell'annuale festa in onore di Cristoforo Colombo, che gli italiani di America ancora oggi sono soliti celebrare con grandi mezzi e solennità. Già nel 1910 allestirono carri allegorici e carrozze decorate, concerti, discorsi, distribuzione di premi e..gli immancabili spari pirotecnici.
L'America fu la salvezza per tutti, sia chi partì, sia chi restava. Le rimesse servirono ad estinguere vecchi debiti, a comprare e costruire case, ad acquisire proprietà terriere.
Antiche famiglie benestanti hanno dovuto vendere: in paese si ricordano i D'Onofrio, Palombo, Olivieri, Perrotti, De Rubertis...
L'Unità d'Italia aveva portato qualche strada e la ferrovia, ma in cambio elevata fiscalità, leva obbligatoria. La esagerata pressione demografica portò la fame.
Un forte esodo si è svolto verso l'Argentina, ove attualmente vive la maggiore comunità di oriundi, oltre 1000 nei dintorni di Buenos Aires. Nel secondo dopoguerra i Lucitesi si sono diretti in Canada (200), USA (100) e Europa (300, specie Belgio) e nell' emigrazione interna.
D'estate il borgo si rianima, divenendo un vero centro alla moda. Il borgo medioevale attrae per l'intreccio delle sue mille piccole storie, coagulando iniziative varie: - centro espositivo presso il castello dell'artigianato tradizionale dei filati - estemporanea di pittura - attorno al fuoco:favole, storie, leggende... - tradizioni e folklore lucitese, raccontate e animate da esperti, intellettuali e storici.
La cultura è il più forte patrimonio del paese, che serve a mantenere saldi i vincoli affettivi tra tutti i lucitesi ovunque residenti. Vi è un'ampia domanda di ricerche socio-storiche paesane. Su infiniti fili comunicativi corrono le ultime notizie sui proverbi paesani o fatti o detti di personaggi estroversi, noti a tutti, che riempiono le cronache e l'intero immaginario antropologico paesano.
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