♦ Una raccolta esaustiva di personaggi illustri di origine molisana di tutti i tempi del Circolo culturale romano "Forche Caudine"
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Brevi note biografiche di personaggi illustri molisani

Alfano da Termoli (vissuto intorno al 1100) fu un gran de architetto e scultore. La sua opera pregevole si può ammirare nella basilica di S. Nicola in Bari e nella facciata del Duomo della sua città.
Andrea d'Isernia (1220-1313). E' considerato l'evangelista del Diritto Feudale. Scrisse: «Commentaria in usus feudorum ».
Apollonio Alessandro, di Agnone (1785-1837). Fu soprannominato l'Ovidio agnonese per la spontaneità nel comporre versi latini. Fu apprezzato cultore di Diritto.
Barone Giuseppe, di Baranello, (1837-1902). Architetto insigne e appassionato delle belle arti. E' suo il disegno del monumento al Vanvitelli (L'architetto della Reggia) a Caserta. Durante la sua vita raccolse cose e oggetti preziosissimi, che costituirono una collezione di notevole valore, successivamente donata al Comune di Baranello.
Cardarelli Antonio, di Civitanova del Sannio 1831-1927. Clinico Insigne e sommo scienziato; la sua opera è nota in tutto il mondo
Chiarizia Anselmo, di Campobasso presentò nel 1738 in favore della città e contro Marcello Carafa la domanda di “reclamatio ad demanium” del territorio cittadino. Fu un coraggioso sostenitore dell'affrancamento dal feudalesimo.
Ciarlanti Gianvincenzo, di Isernia (?), pubblicò nel 1644 « Memorie storiche del Sannio »), opera monumentale per i tempi in cui fu scritta.
Cirese Eugenio, di Fossalto, letterato di valore, è considerato il più grande poeta dialettale della regione. Ricordiamo << Sciure de fratta», « Suspire e risatelle »>, e « Lucecabelle ».
Cuoco Vincenzo, di Civitacampomarano, storico e filosofo sommo. Scrisse « Saggio storico della rivoluzione di Napoli del 1799 » e « Platone in Italia”che gli valsero l'ammirazione anche di Mazzini e Manzoni, scrittori di opposte vedute.
De Lisio Arnaldo, da Castelbottaccio, grande pittore contemporaneo ed artista di vena inesauribile. Di lui si possono ammirare alcuni affreschi alla Banca d'Italia, all'lstituto Tecnico e al Teatro Savoia di Campobasso. Di notevole valore sono i suoi dipinti nelle altre regioni,
D'Ovidio Francesco, da Campobasso, (1849-1925) fu valente professore di latino e greco nei licei e qui 28 anni, professore di filologia romanza all'Università di Napoli, Dotato di una cultura profonda insegnò pure storia comparata, lingue e letteratura neo-latine. Nella critica  letteraria è considerato uno del maestri e i sui studi su Dante e Manzoni sono tuttora fondamentali. Nel 1905 fu nominato Senatore; fu anche Presidente dell'Accademia dei Lincei.
D'Ovidio Errico, da Campobasso, celebre matematico e professore del Politecnico, nonché Rettore dell’Accademia delle Scienze di Torino, esercitò con il suo magistero un grande fascino sui suoi allievi ed acquistò fama per le innumerevoli pubblicazioni conosciate anche all’estero.
Fascitelli Onorato, da Isernia, (1502-1564), uomo coltissimo nelle lettere latine. Scrisse: « De gestis Alphonsi Davali Marchionis Vasti » e moltissime altre composizioni tutte in latino, degne davvero degli scrittori del secolo di Augusto.
Giordano Antonio, da Venafro, visse nel XV secolo figlio di un povero sarto, fu dotato di una intelligenza prodigiosa. In pochi anni raggiunse i massimi onori; fu governatore di Siena e amico e consulente di principi.
Labanca Baldassare, da Agnone, (1829-1913), fu filosofo, ma soprattutto critico storico di grande valore; ebbe vasta cultura, che trasfuse felicemente nelle sue numerose opere.
Longano Francesco, da Ripalimosani, (1729-1796), fu un ammirevole autodidatta; si occupò (e fu uno dei primi) di economia politica e fu degno successore del grande Antonio Genovesi nell'Università di Napoli. Scrisse: « La filosofia dell'uomo »,  “Saggio politico sul commercio “.
Lualdi Adriano, da Larino, geniale compositore di musica, scrittore acuto e impareggiabile, è anche brillante conferenziere. Di lui è stato giustamente scritto che “... col giornale, col libro, con la parola, col pentagramma e con l'azione, combatte la sua brava e tenace battaglia per la restaurazione dell'italianità della musica “.
Lucarelli Domenico, da Campobasso, (1727-1799), medico e patriota; durante la repubblica partenopea favorì con grande fervore a Campobasso la rivolta liberale. Venuta la reazione, cercò di mettersi in salvo, ma fu fucilato. I reazionari quindi gli troncarono la testa e la calciarono (orribile scempio!) lungo la strada principale di Vinchiaturo.
Marone Alessio, di S. Angelo Limosano, (1810-1870), geniale inventore nel campo della chimica, della mineralogia e della meccanica. Inventò, tra l'altro, i ponti tubolari, di cui si servì anche Stephenson in numerose applicazioni nelle sue macchine.
Masciotta Giambattista, di Casacalenda, senza dubbio da considerarsi il più profondo storico del « Molise » con l'opera omonima in quattro volumi, frutto di immenso studio e fervido amore.
Meale Gaetano, da Montecilfone, visse nel secolo scorso e fu un grande scrittore e filosofo. Godette di fama europea con lo pseudonimo di UMANO e sostenne ardite tesi per una seria risoluzione del problema delle guerre, basandosi sul « diritto positivo internazionale ». Nel 1925 fu anche proposto per il premio Nobel. Di lui si ricorda un’opera assai importante: «Positiva scienza di Governo »>.
Neri Nicola, di Acquaviva Collecroci, (1761-1799), illustre scienziato e grande patriota. Arrestato e processato come giacobino, riebbe la libertà con la repubblica partenopea del 1799, ma soltanto per pochi mesi. Infatti il 13 di cembre dello stesso anno fu condannato alla forca in Napoli a Largo Mercatello.
Nobile Antonio, di Campobasso, (1794-1863), insigne matematico ed astronomo; fu professore di algebra all'Università di Napoll.
Novelli Alessandro, di Larino, (1827-1868), matematico e filosofo illustre; fu d'ingegno versatile ed enciclopedico. Inventò la stampa fotostenografica (stampa a sole), precorrendo la stampa col processo della gomma bicromata.
Pallotta Girolamo, di Bolano, avvocato e patriota, nel 1260, due giorni prima dell'entrata di Garibaldi in Napoli, proclamava a Boiano, tra l'acclamazione del popolo, la decadenza dei Borboni e l'annessione al Regno d'Italia.
Palombo Giovanni Leonardo, di Campobasso, (1749-1799), avvocato e patriota. Dopo la reazione del 1799 fu imprigionato e condannato alla forca in Piazza del Mercato in Napoli il 9 novembre di quell'anno.
Perrella Alfonso, da Cantalupo del Sannio, fu instancabile ricercatore di memorie molisane. Pubblicò molti volumi, ma i più importanti ed organici furono « L'anno 1799 nella provincia di Campobasso »e i due libri di « Effemeridi della provincia di Molise ». Visse nel secolo scorso.
Petitti Alessandro, da Campobasso, (1721-1806), letterato insigne e giurista di valore. Difese la popolazione di Campobasso con le sue argomentazioni giuridiche contro le pretese feudali del conte Carafa e riuscì a far prevalere le sue tesi.
Petrella Guglielmo Ugo, nato a Campobasso e morto a Roma il 1920, fu un grande magistrato, primo Presidente Onorario della Corte di Cassazione e Senatore del Regno d'Italia.
Pietrunti Francesco, da Campobasso. (1785-1889), medico insigne, fu professore e direttore della Clinica dell'Università di Napoli. Acquistò fama europea per i suoi meriti scientifici e le numerose opere.
Pianese Giuseppe, nacque a Civitanova il 1864; fu medico insigne e un ricercatore instancabile. Il suo nome è legato a numerose scoperte in biologia, istologia normale e patologica e in bacteriologia. Provò scientificamente che l'anemia plenica infantile è prodotta da un protozoo. Scrisse, tra le altre opere, «Elementi di anatomia patologica generale ». Fu professore d'Università e Preside della Facoltà di Medicina, nonchè membro del Consiglio Nazionale delle ricerche e Accademico d'Italia.
Pietravalle Michele, da Salcito, (1858-1924), medico eminente, igienista, oratore fecondo e uomo politico. Nel 1909 fu eletto deputato, rappresentando degnamente il Molise, e ricoprì la carica di Vice Presidente della Camera dei Deputati.
Pilla Leopoldo, da Venafro, (1805-1848), giovanissimo era già professore di geologia e mineralogia all'Università di Pisa. Scoppiata la Ia guerra d'Indipendenza, il 1848, si arruolo nella legione toscana e morì a Curtatone alla testa dei suoi studenti, dando così « l'ultima lezione» del suo in segnamento. Scrisse opere scientifiche importantissime, tradotte anche all'estero.
Presutti Domenico, da Campobasso, visse nel secolo scorso. Fu celebre medico e scienziato; il suo nome è legato a un trattato in quattro volumi di « Medicina legale» (tradotto anche in francese e tedesco).
Puchetti Enzo, da Larino, scultore di grande valore, apprezzatissimo anche fuori della regione. E' opera sua il monumento a Francesco d'Ovidio nel Capoluogo; è autore anche dei monumenti ai Caduti di Larino, Boiano, Bonefro, Rotello, Termoli, Riccia e di tanti altri Comuni.
Ramaglia Pietro, da Ripabottoni, (1802-1875), clinico famosissimo e professore dell'Università di Napoli. Scrisse numerose opere, tra le quali ricordiamo « Scoverta e teoria della cancrena» e «Studi sulla menencite basilare granulosa ».
Sannia Achille, da Campobasso, (1822-1892), ingegnere e matematico insigne; scrisse moltissime opere, tra cui «Geometria proiettiva» e il « Trattato di Geometria ». Fu consigliere della città di Napoli, deputato del collegio di Morcone e quindi Senatore.
Scarano Nicola, da Trivento, (1865-1942), fu insigne docente nei licei, critico e letterato illustre. Scrisse moltissimi saggi, tra i quali ricordiamo: « Saggi danteschi », « Alcune fonti romanze dei Trionfi », «Il Manfredi di Dante », « I romanzi di Giovanni Verga », «La Geltrude del Manzoni », «Le novelle di Giovanni Verga ». Importanti sono anche il commento alla Divina Commedia e «La storia della letteratura italiana ».
Scarano Marcello, da Trivento (1901-1962), pittore di grande talento, conosciuto e apprezzato anche all'estero.
Serafini Libero, da Agnone (1751-1799), fu un grande patriota ed immolò la sua vita per la libertà nell'anno della rivoluzione partenopea, condannato alla forca in Avellino l'11 giugno a Porta di Puglia.
Tagliaferri Agostino, da Montagano, (1822-1896), sacerdote esemplare, filosofo idealista di grande pensiero, polemizzò acutamente con i più famosi filosofi del secolo scorso. Scrisse numerose opere, tutte di valore, sulla politica e la sociologia, la morale, l'economia e la filosofia pura.
Ziccardi Michelangelo, da Campobasso, (1802-1845), me dico illustre, appassionato di scienze naturali e letterato. Il suo nome è legato alla raccolta di memorie campobassane. Scrisse « Cronaca del sec. XVI» «I Cappuccini in Campobasso o la pace».
Zurlo Biase, da Baranello, (1755-1835), fratello di Giuseppe, di lui più famoso; percorse la carriera amministrativa e fu Intendente a Campobasso, a Foggia ed a Potenza. Fondò il Reale Collegio Sannitico (attuale Convitto a M. Pagano).