Sepino
In prossimità dell’antico teatro di Altilia-Sepinum è stato individuato un grande impianto termale di epoca romana grazie alle prospezioni geofisiche effettuate dal gruppo di studio coordinato da Paolo Mauriello, ordinario di Geofisica applicata presso la Facoltà di Scienze Umane e Sociali dell’Università degli Studi del Molise. La struttura, formata da quattro edifici, si trova a pochi metri di profondità.Le ricerche sul campo, coordinate da Marilena Cozzolino, hanno evidenziato come l’edificio più importante sia quello al centro dell’area indagata con le divisioni interne che rimandano alla canonica sequenza dello spogliatoio (apodyterium), della sala per i bagni freddi (frigidarium), della sala per i bagni tiepidi (tepidarium) e di quella per i bagni caldi (calidarium), oltre che dall’ambiente per la sauna (laconicum) dotato di caldaia (praefurnium). Non è chiara la destinazione d’uso dell’altro grande edificio con due absidi.
Al centro, sulla linea di simmetria della fabbrica, vi è una stanza quadrata affiancata da due grandi ambienti. Sul lato meridionale, una muratura lunga 30 metri, delimitata da due stanze di uguale dimensione alle estremità, chiude il complesso che forse potrebbe essere stato destinato a palestra.
«Gran parte della città romana è ancora sepolta, osserva Dora Catalano, responsabile della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio del Molise, queste attività di prospezioni ci restituiscono un’idea di quello che abbiamo. Puntiamo a mappare tutta l’area di Sepino perché solo così potremo portare avanti scavi mirati di questo centro così importante per la storia dei popoli italici».
Carlo Avvisati, da Il Giornale dell'Arte numero 410, settembre 2020