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Patrimonio archeologico sannita

Il Molise vanta un significativo patrimonio archeologico che risale al periodo sannita e romano. Tra i siti più rilevanti ci sono:
  • Santuario di Pietrabbondante: importante area sacra dei Sanniti, con reperti storici significativi.
  • Città romana di Saepinum: ben conservata, offre una visione della vita antica.
  • Inoltre, il Molise è ricco di resti neolitici e testimonianze del periodo romano e medievale, rendendolo un luogo di grande interesse archeologico.
► Museo Archeologico Nazionale di Campobasso (Ex Museo Sannitico)
L'area archeologica sannita nel Molise è una testimonianza di un'organizzazione statale avanzata e culturalmente raffinata.
l Molise offre numerosi siti archeologici di grande interesse. Ecco i più importanti da visitare:



► Santuario sannitico di Pietrabbondante


Il Santuario di Pietrabbondante è strutturato su due terrazze allineate su un unico asse, riflettendo l'architettura tipica dei Sanniti. Le principali caratteristiche includono:
  • Tempio Maggiore (Tempio B): Il più grande mai realizzato dai Sanniti, progettato per trasmettere ordine e solennità.
  • Teatro Tempio: Costruito tra il II e il I secolo a.C., presenta sedili in pietra e un palcoscenico, utilizzato per rappresentazioni e funzioni politiche.
  • Area Sacra: Luogo di celebrazioni religiose dedicate a divinità come Honos e Virtus, dove i guerrieri offrivano armi agli dèi.
L'area archeologica è una testimonianza di un'organizzazione statale avanzata e culturalmente raffinata.
► Pietrabbondante: volo con drone sull'area archeologica sannita.

Il Santuario Sannita di Pietrabbondante è cruciale per comprendere la religiosità e l'organizzazione sociale dei Sanniti. Situato in Molise, rappresenta il principale centro religioso e politico della tribù dei Pentri, con riti dedicati a divinità come Honos e Virtus. Il sito include un grande tempio e un teatro, testimonianze architettoniche di notevole importanza storica. Scavi recenti hanno rivelato strutture significative, come una domus publica, evidenziando l'avanzata organizzazione statale del popolo sannita.
 
Nel Santuario di Pietrabbondante si svolgevano rituali significativi, tra cui sacrifici animali e cerimonie di giuramento. Un'importante cerimonia documentata da Livio riguardava il giuramento della legione linteata, dove i nobili guerrieri prestavano giuramento in un recinto sacro, seguendo antiche tradizioni sannite. Inoltre, si praticavano riti dedicati a divinità come Honos (onore militare), Virtus (virtù militare e politica) e Ops Consiva (opulenza dello Stato). Inoltre, il culto di Diana era presente, con sacelli dedicati a questa divinità. Queste divinità riflettevano l'importanza della guerra e della prosperità nella società sannita onorate con offerte votive e celebrazioni per richiamare la protezione divina durante le campagne militari.


Le testimonianze archeologiche più significative riguardanti i rituali del Santuario di Pietrabbondante includono:
  • Depositi votivi: Sono stati rinvenuti numerosi oggetti, come statuette in terracotta e vasi, che attestano pratiche rituali legate ai culti locali.
  • Altari e fosse sacrali: Strutture dedicate ai sacrifici animali e alle offerte votive, utilizzate per cerimonie religiose.
  • Strutture architettoniche: Il grande tempio e il teatro, che indicano l'importanza sociale e religiosa del sito, oltre a suggerire l'organizzazione di eventi pubblici e rituali collettivi.
Il Santuario di Pietrabbondante si è conservato attraverso secoli di storia, nonostante le distruzioni, come quella causata dall'esercito di Annibale nel 217 a.C. Dopo la sua ricostruzione nel II secolo a.C., il sito mantenne funzioni religiose e pubbliche fino al 406 d.C., quando fu abbandonato a causa delle disposizioni imperiali contro i culti pagani. Le prime scoperte archeologiche risalgono al 1840, con scavi che hanno portato alla luce importanti strutture come il tempio e il teatro. Attualmente, continuano gli scavi per rivelare ulteriori elementi del complesso sannitico.
 
Le principali scoperte archeologiche nel Santuario di Pietrabbondante includono:
  • Tempio A e Tempio B: Il Tempio A, risalente al II secolo a.C., e il Tempio B, costruito nel III secolo a.C., con strutture architettoniche significative e iscrizioni osche che attestano il coinvolgimento di magistrati sanniti.
  • Teatro: Un teatro con una pianta a semicerchio, dotato di sedili in pietra, che riflette l'importanza culturale e sociale del sito.
  • Domus Publica: Una struttura multifunzionale con stanze per riti religiosi e pratiche quotidiane, collegata al Tempio B.
  • Depositi votivi e materiali: Ritrovamenti di statuette, armi e oggetti votivi che evidenziano le pratiche religiose e le necessità belliche dei Sanniti.
► Pietrabbondante, da scavo riemerge un antico tempio

Caratteristiche architettoniche del tempio
Il tempio a tre celle di Pietrabbondante presenta diverse caratteristiche architettoniche significative:

  • Struttura a tre celle: Il tempio è composto da tre cappelle dedicate a divinità diverse, con pavimenti in mosaico bianco.
  • Colonne corinzie: La parte anteriore era adornata da otto colonne sormontate da capitelli corinzi, sostenenti un epistilio ligneo decorato.
  • Materiali di costruzione: Utilizzo di tegole pesanti e capriate per il tetto, con fondazioni separate per celle e colonne.
  • Decorazioni elaborate: Le are dedicate alle divinità presentavano cornici decorate con motivi floreali e teste di ariete.
Queste caratteristiche riflettono una fusione di stili architettonici italici, ellenistico-campani e latini.
► Il Santuario di Pietrabbondante: presentato da Franco Valente

Posizione

Il tempio si trova sulla sommità del monte Caraceno/Saraceno in una posizione dominante e strategica che si affaccia sulle vallate circostanti. il panorama offre una vista spettacolare sulle valli circostanti e sui rilievi montuosi del Molise. Si possono ammirare le conche intramontane, i profondi valloni e le creste frastagliate, tipiche del paesaggio montano della regione. La vista si estende verso i borghi arroccati e le distese verdi, creando un contrasto affascinante tra natura e insediamenti umani. Questo scenario rappresenta un importante richiamo per escursionisti e appassionati di natura.

Le testimonianze scritte più antiche riguardanti il Santuario di Pietrabbondante risalgono al V secolo a.C., con una maggiore evidenza a partire dal IV secolo a.C.. Queste fonti documentano la frequentazione del sito e l'importanza del culto, specialmente in relazione all'esercito sannita, come dimostrano le numerose armi dedicate nell'area sacra. Livio, nel suo racconto delle guerre sannitiche, menziona cerimonie specifiche che si svolgevano nel santuario, fornendo dettagli sulle pratiche religiose e sul giuramento della nobiltà militare.
 
Dopo la guerra sociale (91-88 a.C.), l'importanza del Santuario di Pietrabbondante diminuì drasticamente. La documentazione archeologica indica che il sito perse la sua rilevanza e cadde in abbandono, segnando un cambiamento significativo nella vita religiosa e sociale della regione. Questo declino è attribuibile all'influenza romana crescente e alla trasformazione delle pratiche religiose, con la progressiva integrazione delle popolazioni sannite nel sistema politico romano, che portò alla dismissione di culti locali e alla chiusura di luoghi di culto tradizionali.















Tempi sannitici di San Giovanni in Galdo e Gildone

Il tempio italicodi San Giovanni in Galdo è una delle attrazioni archeologiche più significative del Molise. Le principali caratteristiche da visitare includono:
  • Recinto Sacro: Struttura che riflette il modello del grande tempio di Pietrabbondante, con un'architettura tipica dei santuari sannitici.
  • Edificio del Tempio: Rappresenta la fase monumentale del santuario, databile tra il II e il I secolo a.C..
  • Materiali Archeologici: Sono stati rinvenuti vari oggetti votivi, tra cui ceramiche e statuette, che testimoniano l'importanza del culto.
  • Contesto Storico: L'area è ricca di tracce archeologiche che risalgono al IV secolo a.C., offrendo uno spaccato della vita religiosa dei Sanniti Pentri.
Le principali differenze tra il Tempio italico di San Giovanni in Galdo e quello di Gildone riguardano la loro storia, architettura e funzione:
  • Storia: Il Santuario di San Giovanni in Galdo è legato a culti sannitici antichi, mentre quello di Gildone è più recente e ha una forte connessione con le tradizioni locali.
  • Architettura: Il santuario di San Giovanni presenta strutture più imponenti e monumentali, tipiche dei santuari italici, mentre Gildone ha un'impostazione più semplice e rustica.
  • Funzione: Il primo era un importante centro religioso per i Sanniti, mentre il secondo è diventato un luogo di pellegrinaggio e celebrazione di eventi religiosi locali.
Le architetture del Tempio italicodi San Giovanni in Galdo e del Santuario di Gildone si differenziano in vari aspetti:
  • Stile Architettonico: Il santuario di San Giovanni in Galdo presenta una struttura monumentale, tipica dei santuari sannitici, con un recinto sacro e un tempio ben definito. Al contrario, il santuario di Gildone ha un'impostazione più semplice e rustica, riflettendo una tradizione architettonica meno elaborata.
  • Funzione e Uso: San Giovanni in Galdo era un importante centro religioso per i Sanniti, mentre Gildone ha assunto nel tempo una funzione di pellegrinaggio locale, con un'architettura che si è adattata a questa nuova esigenza.
  • Rovine e Restauri: Il Tempio italico di San Giovanni conserva più elementi architettonici originali e complessi.
Non ci sono informazioni specifiche sui singoli artisti o architetti che hanno contribuito alla costruzione dei santuari di San Giovanni in Galdo e Gildone. Tuttavia, entrambi i santuari riflettono l'architettura tipica dei santuari sannitici, con influenze locali e tradizioni artistiche.
Il Tempio italico di San Giovanni in Galdo è noto per la sua struttura monumentale e complessa, mentre il Santuario di Gildone presenta un'architettura più semplice. Entrambi i luoghi sono testimonianze della cultura religiosa sannitica, ma non sono attribuiti a nomi specifici di architetti o artisti noti.

















Tempio sannitico di Vastogirardi

Il tempio sannitico di Vastogirardi, situato nell'attuale comune di Vastogirardi (IS), nel cuore del Molise, è uno dei luoghi più suggestivi e significativi della civiltà sannitica. Questo sito archeologico, immerso in un paesaggio naturale incontaminato, rappresenta un'importante testimonianza della religiosità e della cultura di questo antico popolo italico.

Posizione
  • Il tempio si trova su un pianoro a circa 1200 metri di altitudine, una posizione dominante e strategica che si affaccia sulle vallate circostanti.
  • È situato lungo un antico tratturo, il Lucera-Castel di Sangro, una delle principali vie della transumanza, un aspetto centrale nella vita economica e culturale dei Sanniti.
 
Storia e funzione del santuario
  • Origini: Il santuario risale al periodo sannitico, probabilmente tra il IV e il III secolo a.C.
  • Luogo di culto: Era un importante centro religioso, utilizzato per celebrare riti e cerimonie legati alla natura, alla fertilità e alla protezione della comunità.
  • Ruolo politico e sociale: Oltre a essere un luogo sacro, il santuario aveva anche una funzione politica e sociale. Era un punto di incontro per le comunità sannitiche delle aree circostanti, rafforzando i legami tra i diversi villaggi.
Caratteristiche del sito archeologico
  • Area sacra: Al centro del santuario si trova un tempio italico con pianta rettangolare, costruito secondo lo stile architettonico sannitico. È orientato verso est, probabilmente in relazione a significati astronomici e religiosi.
  • Altare: Davanti al tempio è presente un altare utilizzato per i sacrifici rituali, probabilmente dedicati a divinità pastorali e agrarie.
  • Cinta muraria: Il complesso è circondato da una cinta muraria in opera poligonale, che delimitava l’area sacra e ne garantiva la protezione.
  • Reperti: Gli scavi hanno portato alla luce frammenti di ceramiche, armi, monete e offerte votive, testimonianze delle pratiche religiose sannitiche.
Il santuario durante la romanizzazione
  • Con l’espansione di Roma e la successiva romanizzazione del territorio sannitico, il santuario perse gradualmente la sua centralità, ma continuò a essere frequentato fino al I secolo a.C.
  • Alcuni elementi del complesso furono adattati al culto romano, evidenziando una sovrapposizione culturale tra le due civiltà.

Il santuario oggi
Il sito archeologico è visitabile e rappresenta una meta ideale per chi desidera esplorare la storia e la cultura sannitica. L’ambiente circostante, con i suoi paesaggi naturali e la vicinanza ai tratturi, rende la visita un’esperienza unica.
 
Significato storico
Il santuario di Vastogirardi è una testimonianza tangibile della spiritualità sannitica e della loro connessione profonda con il territorio. Le tracce archeologiche ci permettono di comprendere meglio la complessità culturale e religiosa di questo popolo che, per secoli, ha caratterizzato l’Italia centrale.




















Tempio sannitico di Campochiaro

Il tempio sannitico di Campochiaro, situato nel comune di Campochiaro (CB), in Molise, è uno dei più importanti siti archeologici legati alla cultura sannitica. Questo santuario, situato in una posizione panoramica sul versante del Matese, rappresenta un fulcro religioso e culturale della civiltà sannitica e offre preziose testimonianze della spiritualità e delle pratiche cultuali di questo antico popolo.
 
Posizione e contesto geografico
  • Il tempio si trova alle pendici del Massiccio del Matese, in un'area strategica che domina la vallata sottostante, lungo importanti vie di comunicazione antiche, comprese quelle legate alla transumanza.
  • L'ambiente naturale circostante suggerisce un legame spirituale profondo tra il santuario e il territorio, che si riflette nelle pratiche religiose sannitiche.
Storia del santuario
  • Origini sannitiche: Il tempio sannitico di Campochiaro fu edificato probabilmente nel IV-III secolo a.C., in un periodo di grande fioritura culturale dei Sanniti. Funzionava come luogo di culto e come punto di aggregazione per le popolazioni locali.
  • Periodo romano: Con l’espansione romana, il santuario subì modifiche strutturali e continuò a essere frequentato anche durante il processo di romanizzazione del territorio.
Caratteristiche del sito archeologico
  • Tempio italico: Il santuario presenta una struttura a pianta rettangolare tipica dei templi italici, con un podio rialzato e una scalinata frontale che consentiva l'accesso alla cella (l’area sacra interna). Il tempio era probabilmente circondato da un portico, elemento comune nei santuari sannitici.
  • Altare sacrificale: Davanti al tempio è stato identificato un altare utilizzato per i sacrifici, soprattutto animali, che rappresentavano un elemento centrale nelle cerimonie religiose.
  • Cinta muraria: Il complesso era delimitato da una recinzione sacra, che separava l’area cultuale dagli spazi circostanti.
  • Offerte votive: Gli scavi hanno portato alla luce numerosi oggetti votivi, tra cui monete, armi, ceramiche e statuette in bronzo, che testimoniano la devozione e la partecipazione delle comunità locali ai riti religiosi.
Significato religioso
Il tempio di Campochiaro era probabilmente dedicato a divinità legate alla natura, alla fertilità o alla protezione della comunità. Come in altri santuari sannitici, la funzione cultuale si intrecciava strettamente con la vita economica e sociale del territorio, legata in particolare alla pastorizia e all’agricoltura.
 
Il santuario oggi
  • Scavi e conservazione: Gli scavi condotti negli anni hanno riportato alla luce gran parte della struttura e dei reperti, ora conservati in vari musei del territorio. Il sito stesso è visitabile e immerso in un contesto paesaggistico suggestivo.
  • Importanza culturale: Il santuario di Campochiaro è una testimonianza unica della capacità dei Sanniti di costruire complessi monumentali e di organizzare la vita religiosa in armonia con il territorio.
Significato storico
Il tempio sannitico di Campochiaro è un simbolo della spiritualità e della resilienza culturale dei Sanniti, un popolo che per secoli ha preservato la propria identità nonostante l’espansione romana. Questo sito rappresenta un ponte tra passato e presente, offrendo uno sguardo affascinante sulla storia del Molise.

























Il sito archeologico sannita di Monte Vairano

► Montevairano,Molise,Citta sannita ,scoperta e spiegata da Gianfranco de Benedittis
Il sito archeologico di Monte Vairano, situato nei pressi di Campobasso, è uno dei più importanti insediamenti sanniti del Molise. Questo centro fortificato sannita offre preziose testimonianze sulla cultura, l'organizzazione e le strategie difensive di questo antico popolo italico.
 
Posizione strategica
Monte Vairano si trova a circa 960 metri sul livello del mare, in una posizione dominante che consentiva un controllo strategico sulle vallate circostanti. Questa localizzazione era tipica degli insediamenti sanniti, i quali preferivano alture per motivi difensivi e per osservare i territori circostanti.


Storia del sito
  • Origini sannite: Monte Vairano risale al periodo sannitico e fu abitato almeno a partire dal V secolo a.C. Esso faceva parte della più ampia rete di centri sanniti nell’Appennino centro-meridionale.
  • Ruolo difensivo: L'insediamento svolgeva un ruolo chiave nella difesa del territorio sannitico contro le incursioni nemiche, in particolare durante le Guerre Sannitiche (343-290 a.C.) contro Roma.
  • Declino: Dopo la definitiva sconfitta dei Sanniti, Monte Vairano perse gradualmente importanza con la romanizzazione del territorio e l'espansione di insediamenti in pianura.
Caratteristiche archeologiche
Il sito presenta diversi elementi di rilievo:
  • Mura megalitiche: Monte Vairano è circondato da imponenti mura poligonali, costruite con blocchi di pietra calcarea incastrati senza l'uso di malta. Queste mura si estendono per circa 4 chilometri, racchiudendo un’area di circa 50 ettari.
  • Insediamenti interni: Gli scavi hanno rivelato tracce di abitazioni, ambienti domestici e strutture legate alla vita quotidiana dei Sanniti.
  • Organizzazione urbanistica: Sebbene non vi siano tracce di una pianificazione urbana complessa come quella romana, il sito mostra una disposizione funzionale degli spazi, coerente con le esigenze difensive e sociali dell'epoca.
  • Luoghi di culto: Sono state individuate aree che potrebbero essere state destinate ad attività rituali, un aspetto fondamentale nella vita sannitica.
Ricerche archeologiche
Gli scavi a Monte Vairano sono stati avviati nel XX secolo e continuano tuttora. Gli archeologi hanno portato alla luce numerosi reperti, tra cui utensili domestici, armi e oggetti di ornamento personale, che offrono uno spaccato della vita quotidiana dei Sanniti.
 
Significato storico
Monte Vairano rappresenta un importante tassello nella comprensione della cultura sannitica. Le sue mura megalitiche e i reperti trovati testimoniano l’abilità ingegneristica e la capacità di organizzazione di questo popolo, che per secoli resistette con coraggio all’espansione di Roma.
 
Monte Vairano oggi
Oggi il sito è visitabile e immerso in un paesaggio naturale di grande bellezza. È un luogo ideale per chi vuole scoprire la storia dei Sanniti e immergersi in un ambiente ricco di fascino e cultura.

 Per raggiungere il sito archeologico di Monte Vairano, situato tra i comuni di Baranello e Busso, puoi seguire questi suggerimenti:
  • In auto: Da Campobasso, prendi la strada per Baranello. Il sito è facilmente accessibile e ben segnalato.
  • Escursioni guidate: Partecipare a escursioni organizzate che partono da Campobasso, come il "sentiero delle fonti", che attraversa un territorio boschivo e offre panorami suggestivi1.
  • Attività di trekking: Il percorso è adatto a escursionisti con un grado di difficoltà E/T, ideale per esplorare il sito e ammirare la flora locale.
  • Assicurati di prenotare in anticipo se partecipi a un'escursione guidata.

Ci sono diverse escursioni guidate per esplorare i siti archeologici del Molise. Ecco alcune opzioni:
  • Escursione a Sepino: Un'escursione pomeridiana che include la visita al sito archeologico di Altilia, partendo dal Campo Sportivo di Sepino. La guida è Alessandro Colombo e l'escursione è adatta a famiglie con bambini sopra i 10 anni.
  • Gite scolastiche a Castelpetroso e Sepino: Offrono un'opportunità per scoprire il Santuario di SS. Maria Addolorata e l'area archeologica di Sepino, con un focus sulla storia locale.
  • Esplora il Molise a piedi: Include percorsi lungo il Tratturo "Pescasseroli-Candela", che attraversano importanti siti archeologici.
  • Inoltre, ci sono visite guidate gratuite a Aesernia durante il mese di novembre.


























Sito archeologico di Sepino


Notizie storiche sull'antica città sannita di Sepino
L'antica città di Sepino, situata nell’attuale regione Molise, è una straordinaria testimonianza della storia del popolo sannita e del successivo passaggio alla dominazione romana. Sepino è famosa per il suo straordinario sito archeologico, che conserva le tracce di entrambe le epoche.
 
Le origini sannite
  • Popolo dei Sanniti: Sepino nacque come insediamento sannita e fu parte della più ampia regione abitata da questo popolo, che dominava l’Appennino centrale tra il IV e il I secolo a.C.
  • Importanza strategica: La sua posizione, ai piedi del Matese e lungo il tratturo Pescasseroli-Candela, rendeva Sepino un punto di passaggio obbligato per le rotte della transumanza, l’antica pratica della migrazione stagionale del bestiame.
  • Fortificazione sannita: I Sanniti costruirono un insediamento fortificato in altura chiamato Saepinum, probabilmente situato sul colle di Terravecchia, a scopo difensivo contro le minacce esterne, tra cui i Romani durante le Guerre Sannitiche.
Il passaggio romano: Saepinum

► Parco archeologico di Sepino
► Sepino: viaggio nella bellezza di Saepinum
  • Conquista romana: Dopo la sconfitta definitiva dei Sanniti nelle Guerre Sannitiche (343-290 a.C.), Sepino passò sotto il controllo di Roma. La città romana, costruita in pianura, venne sviluppata attorno al I secolo a.C.
  • Pianificazione urbana: Saepinum romana venne edificata con una pianta rettangolare tipica delle città romane, circondata da una cinta muraria con quattro porte monumentali:
    • Porta Bojano
    • Porta Benevento
    • Porta Terravecchia
    • Porta Tammaro
  • Strutture principali:
    • Foro: Il cuore politico e religioso della città.
    • Teatro: Ancora ben conservato, era un luogo di intrattenimento e socializzazione.
    • Basilica: Usata per attività giudiziarie e amministrative.
    • Terme: Spazi per il benessere fisico e sociale.
    • Acquedotto: L'acqua arrivava tramite un ingegnoso sistema di canalizzazione.
Declino e riscoperta
  • Decadenza: Con la caduta dell’Impero Romano d'Occidente e le invasioni barbariche, Sepino perse progressivamente importanza. Durante il Medioevo, gli abitanti tornarono a vivere sulle alture, abbandonando la città romana in pianura.
  • Riscoperta moderna: Gli scavi archeologici iniziati nel XIX secolo e intensificati nel XX secolo hanno riportato alla luce gran parte dell’antica città, oggi uno dei siti archeologici meglio conservati del Molise.
Sepino oggi
Il sito archeologico di Saepinum è un vero gioiello, immerso in un paesaggio incontaminato. Visitare Sepino significa fare un viaggio indietro nel tempo, camminando tra le sue antiche mura e scoprendo come i Sanniti e i Romani vivevano e organizzavano la loro vita.


































Sito archeologico di Larino


L'antica Larino: Il sito archeologico
Larino vanta un passato illustre risalente all’epoca sannitica e romana. L’antica Larinum, come era conosciuta in epoca romana, è oggi un importante sito archeologico che conserva numerosi resti di straordinaria rilevanza storica e culturale.
 
Origini e storia
  • Epoca sannitica: Larino era originariamente un insediamento sannita. La sua posizione strategica su un’altura che domina la valle del Biferno e lungo antichi percorsi tratturali ne fece un centro importante per il controllo del territorio.
  • Romanizzazione: Dopo la sconfitta dei Sanniti nelle Guerre Sannitiche (343-290 a.C.), Larino divenne una civitas romana. La città crebbe d'importanza durante il periodo repubblicano e imperiale, diventando un municipium sotto Roma.
  • Epoca imperiale: Durante il I secolo d.C., Larino visse un periodo di grande sviluppo urbanistico e culturale. Furono costruite importanti strutture pubbliche come l’anfiteatro, le terme e le strade lastricate.
 
Caratteristiche del sito archeologico
L’antica Larinum offre un ricco patrimonio archeologico, con numerosi reperti e strutture che testimoniano la vita quotidiana e la cultura dell’epoca:
Anfiteatro romano
  • Dimensioni e struttura: L’anfiteatro romano, risalente al I secolo d.C., è uno dei meglio conservati della regione. Poteva ospitare circa 12.000 spettatori, ed era utilizzato per spettacoli e combattimenti gladiatori.
  • Materiali: Costruito in pietra locale, conserva ancora parte delle gradinate e delle strutture sotterranee utilizzate per ospitare animali e gladiatori.
Foro e strutture pubbliche
  • Foro romano: Il cuore politico, economico e religioso della città, con edifici amministrativi e portici.
  • Basilica e templi: L'area del foro ospitava una basilica, utilizzata per funzioni giudiziarie, e templi dedicati alle principali divinità romane.
Terme romane
  • Le terme pubbliche erano centri di socializzazione e benessere. Gli scavi hanno portato alla luce pavimenti a mosaico e tracce degli impianti di riscaldamento a ipocausto.
Domus con mosaici
  • Diverse abitazioni private di epoca romana sono state rinvenute, alcune con splendidi pavimenti a mosaico raffiguranti scene mitologiche, animali e motivi geometrici.
Necropoli e iscrizioni
  • Intorno alla città sono state rinvenute tombe e stele funerarie che offrono uno spaccato sulla vita e la cultura dei suoi abitanti.
 Le scoperte più recenti nel sito archeologico di Larino includono:
  • Rinvenimenti di armi: Durante gli scavi, è stata trovata una notevole quantità di armi, sia integre che in frammenti, risalenti tra la fine del V secolo e la metà del IV secolo a.C., conservate nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
  • Tempio Maggiore: È stato identificato come l'edificio più grande costruito dai Sanniti, con un podio ben conservato e un'iscrizione in lingua osca che menziona il finanziatore della costruzione.
  • Strutture commerciali: Sono state distinte le tabernae romane, che affacciavano lungo il porticato colonnato, rivelando aspetti della vita quotidiana e commerciale dell'epoca
Il passaggio al Medioevo
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente, Larino subì un progressivo declino. Durante il Medioevo, il centro abitato si spostò verso l’area della moderna Larino, ma molte delle strutture antiche rimasero in uso o furono riadattate.

Larino oggi
  • Museo Civico: I reperti archeologici rinvenuti a Larinum sono conservati nel Museo Civico di Larino, che ospita mosaici, ceramiche, monete e iscrizioni.
  • Cattedrale di San Pardo: Oltre al sito archeologico, la moderna Larino è famosa per la sua splendida cattedrale romanico-gotica dedicata a San Pardo, patrono della città.
Significato storico
Larino rappresenta un importante punto di contatto tra le culture sannitica e romana. Il sito archeologico offre una finestra sulla vita quotidiana, l’urbanistica e la religiosità di un’epoca passata, rendendolo una tappa fondamentale per chiunque voglia esplorare la storia del Molise.