TRENT'ANNI DI STORIA
Epoca di bilanci
L’Università Del Molise per la Terza Età e del Tempo Libero ha compiuto trent'anni di vita sopravvivendo a molte crisi economiche, politiche, ambientali e sanitarie ma anche a quelle culturali che hanno visto la chiusura di biblioteche, il ridimensionamento degli archivi e dei musei e le dichiarazioni dei Ministri per i quali con la cultura non si mangia. La sua longevità si può spiegare con la sua totale volontarietà e la sua reale laicità che l'ha difesa dai singoli partiti, dalle singole confessioni e dalle lobbies. In tal modo l'Università ha potuto dialogare liberamente con tutti confrontandosi apertamente senza, tuttavia, accettare protezioni da nessuno. Solo così ha potuto avere un rapporto corretto con le istituzioni comunali, provinciali e regionali nelle quali, spesso e giustamente, i partiti e le loro coalizioni si alternano, colorando variamente la guida dei governi locali. Volendo fare un bilancio, anche sommario, di questi trent'anni di attività bisognerebbe chiedersi:
La risposta l’ha data il Presidente dott. Italo Testa che, per quasi vent'anni, ha guidato il Consiglio Direttivo partendo dagli scopi indicati all'atto della Fondazione e riportati nello Statuto iniziale, verificando nei fatti se c'è stata aderenza tra gli scopi stessi e i risultati ottenuti all'inizio.
Dal primo Statuto del 1992:
Articolo 2. L'AsSociazione ha come fine primario di intervenire e operare nel mondo culturale e Sociale, per migliorare l'inserimento Sociale delle persone anziane e aiutarle a superare la condizione di emarginazione in cui vengono a trovarsi dal giorno in cui, per ragioni di età, sono espulse dal mondo del lavoro attivo e produttivo. Essa è tuttavia aperta a quanti, senza limiti di età, sono sensibili alle condizioni peculiari dell'anziano o hanno essi stessi esigenze di uscire da situazioni di isolamento e di solitudine nelle quali vengono a trovarsi in una Società pervasa da un attivismo rivolto esclusivamente alla produzione di beni materiali.
Articolo 3. L'AsSociazione attua le sue finalità organizzando innanzitutto corsi su materie individuate fra quelle che rispondono a esigenze di informazione e di aggiornamento dei richiedenti, con particolare attenzione alle problematiche proprie delle persone anziane, al fine di conseguire un’integrazione fra formazione culturale e condizione esistenziale. Inoltre, in accordo con Enti pubblici e organizzazioni Sociali e culturali, promuove iniziative culturali come mostre, Festival, rassegne, viaggi d'istruzione, gite ecc.
Gli Statuti successivi (del 2005, del 2016 e del 2018), mentre hanno apportato modifiche allo stato giuridico dell'Università e chiarito punti che potevano dare luogo a diversa interpretazione, dichiarando che l'AsSociazione intende operare nei settori di Istruzione, Assistenza Sociale e Sociosanitaria, non hanno modificato né le finalità né le modalità per realizzarle.
La prima offerta culturale dell'Università per la Terza Età poggiava su quattro piloni, come riferiva il Fondatore Umberto Di Muzio in un suo articolo per il secondo quaderno:
Negli anni successivi le richieste dei Discenti e le proposte dei Docenti hanno allargato via via il numero delle materie trattate e il grado di approfondimento delle stesse. Ad esempio, per quanto concerne il Molise, la cui conoscenza approfondita è stata sempre considerata una priorità dai conduttori, nel corso degli anni si è ampliata con riferimenti, da parte di numerosi Docenti, alla Paleontologia e alla Storia partendo dai Sanniti e attraversando Medioevo, Rinascimento, Illuminismo, Rivoluzione Napoletana, periodo borbonico e postunitario con le loro problematiche, il Fascismo tra le due guerre mondiali, la Resistenza, giungendo fino alla Costituzione repubblicana e alla creazione della Regione Molise dopo il distacco dall’Abruzzo. Ma si è parlato sempre molto anche della sua geografia, della sua archeologia, delle sue tradizioni culturali, del folclore, della musica, degli aspetti della vita e dei costumi del tempo, del dialetto e della cultura dialettale, della storia delle singole comunità. Notevole è stato il gradimento dei Discenti anche perché gli incontri spesso sono stati accompagnati da gite e visite nelle zone e nei centri relativi ai temi trattati.
Con il conseguente aumento degli iscritti e dei Docenti, che continuano ancora a proporsi, sono stati ampliati i programmi con l'aggiunta di materie fra le quali ha avuto un grande successo la Letteratura, sia quella Greca e Latina, ancora oggi fra le più frequentate, che quella Italiana dall'Ottocento ai giorni nostri e quella Straniera sia europea che nord e sud americana. Ma non sono mancati incontri sulla Storia, sulla Filosofia, sulla Storia dell'Arte, sull'Archeologia. Anche per il filone tecnico scientifico numerosi sono stati gli incontri con Docenti di Chimica, di Fisica, di Matematica, di Informatica e di Astronomia. In merito a quest'ultima materia c'è stata anche una visita guidata all'osservatorio astronomico di Monte Porzio Catone.
In ordine all'Educazione Sanitaria, una delle materie di esordio dell'Università, nel corso degli anni si sono tenuti incontri, sempre molto accorsati, da parte di numerosi Medici, sia specialisti che di medicina generale, e Farmacisti che hanno trattato argomenti relativi alla propria specialità. I loro incontri sono stati più lunghi perché sottoposti a tante domande, anche di interesse personale, da parte dell'uditorio. Non sono state trascurate le medicine alternative come l'omeopatia e l'ayurveda nonché la farmaceutica e l'erboristeria. Non è stata trascurata la Psicologia che è ancora un argomento con grande ascolto. Fra le prime materie che sono entrate nei programmi UNITER troviamo il Diritto spiegato semplicemente ma concretamente a un pubblico di non addetti ai lavori che mostrano sempre interesse verso gli argomenti trattati. Con Docenti ed Esperti si è parlato anche di Cinema, di Teatro, con proiezione di pellicole che hanno fatto la storia del Cinema e del Teatro, e con numerosi tentativi di andare in scena a volte con bei risultati. La Musica, altra materia di esordio, è stata presentata con lo scopo di educare i Soci all'ascolto per comprenderla nelle sue varie forme di espressione. Molti incontri di cultura musicale si sono, in effetti, trasformati in veri e propri concerti.
Con l'ampliarsi dei programmi è aumentato via via il numero degli iscritti frequentanti, che hanno sollecitato l'inserimento di altri temi, tra i quali alcuni corsi di lingua straniera e specificatamente l'inglese, il francese e lo spagnolo. Era chiaro che lo studio di tali materie da parte di soggetti usciti dalla produzione significava realizzare dei progetti conservati per anni nel cassetto. Questa richiesta ha posto gli Amministratori dell'epoca di fronte al difficile problema di reperire Docenti di lingue che tenessero, volontariamente, dei corsi completi della durata annuale. Chiamare Docenti e pagarli per tenere dei corsi annui faceva uscire l'Università dal puro volontariato. Il problema è stato risolto mettendo la sede, nelle ore in cui non vi era lezione, a disposizione dei Soci, che hanno concluso accordi economici diretti cumulativi con l'insegnante. È stato così possibile organizzare, con soddisfazione degli iscritti, corsi di inglese, francese e spagnolo con Docenti di madrelingua. Le Religioni, laicamente molte, hanno trovato modo di essere illustrate da esponenti di varie confessioni ma anche di diverse etnie che, invitati, hanno parlato oltre che delle loro religioni anche delle realtà delle loro terre.
Già il gran numero degli argomenti trattati ci può spiegare il successo che stava ottenendo l'Università per la Terza Età, ma il suo gradimento era legato anche alle gite, culturali e socializzanti, che regolarmente venivano organizzate con il contributo economico dei Soci come gli incontri conviviali che periodicamente erano sollecitati da tutti. Alla fine del ventesimo secolo (anche del II millennio) il gradimento della cittadinanza si poteva misurare attraverso il numero degli iscritti frequentatori che avevano superato il centinaio nonostante molti over 65 non si avvicinassero perché convinti di dover sostenere esami per la verifica dell'apprendimento. C'era anche una corrente contraria alla nostra istituzione che dava tali false informazioni come quella che per iscriversi fosse necessario un diploma di scuola media superiore (sono cose che accadono in Provincia). Con la sede fissa nel Circolo Sannitico all'inizio del terzo millennio gli iscritti all'UNITER hanno superato i 120 raggiungendo e superando nel 2005 i 150. A quell'epoca si è riusciti a programmare corsi di Informatica in accordo con la UNIMOL che, con il compianto Professor Massimo Petrone, ha messo a nostra disposizione la sua aula didattica per alcune ore della settimana.
La certezza che siamo riusciti a realizzare quanto i Fondatori si erano proposti credo che sia stata certificata non solo dal numero degli iscritti ma da quanti hanno affollato gli incontri e partecipato alle gite d'istruzione e di svago e, soprattutto, dal grande numero di Docenti che si sono offerti di partecipare alla vita dell'Associazione.
Grande importanza hanno avuto nella crescita dell'interesse verso l'Università per la Terza Età sia il fatto di avere una sede fissa che l'ubicazione della sede stessa. Aver avuto la possibilità di fissare gli incontri al centro della città, in una piazza (Piazza Gabriele Pepe) raggiungibile con mezzi pubblici da qualsiasi angolo di Campobasso, ha conferito punti a favore della frequenza e un incentivo alla iscrizione. Dell'importanza della ubicazione della sede ci si è resi conto quando si è riusciti a ottenere una sede in via Milano.
Mentre gli Amministratori gioivano per aver finalmente ottenuto dal Comune questo grande riconoscimento e ci si aspettava una ulteriore crescita, si è dovuto accertarne una, sia pure non importante, diminuzione del numero degli iscritti. La sede non era servita dai mezzi pubblici e raggiungerla, specie d'inverno, non era agevole per alcuni di coloro che erano avanti con gli anni e non erano dotati di mezzo proprio. La perdita di iscrizioni è stata poi recuperata con l'apertura alla cittadinanza delle manifestazioni più significative che, nella nuova sede dotata anche del pianoforte, è stato possibile organizzare.
Anche l'informatica con la creazione di un laboratorio nella sede è stato possibile insegnare in via Milano. Da allora il numero degli iscritti ha sempre oscillato tra i 100 e i 120; numeri importanti tenendo conto del rapido turnover generazionale. Soltanto in due occasioni si è registrata una discreta riduzione: la prima quando si è reso necessario sospendere le lezioni di lingua straniera e di ballo perché, con il cambio di stato giuridico da parte dei Revisori dei conti, secondo il quale l'Associazione avrebbe dovuto assumere la funzione di sostituto d’imposta; o la seconda, più recentemente, con il cambio dello Statuto.
Alla prima domanda, quindi, si può rispondere con grande sincerità che la UNITER nel corso di questi 30 anni è riuscita nell'intento di produrre cultura e favorire la socializzazione dei suoi iscritti, primi gli over 65, secondo le finalità per le quali essa è nata. La risposta alla seconda domanda, invece, compete a coloro che hanno frequentato l'Università, ed è la prova più significativa del fatto che gli iscritti hanno trovato quello che cercavano, dal costante augurio di rapida riapertura della sede durante la nota lunga pausa delle attività a causa della recente pandemia.
Italo Testa
Epoca di bilanci
L’Università Del Molise per la Terza Età e del Tempo Libero ha compiuto trent'anni di vita sopravvivendo a molte crisi economiche, politiche, ambientali e sanitarie ma anche a quelle culturali che hanno visto la chiusura di biblioteche, il ridimensionamento degli archivi e dei musei e le dichiarazioni dei Ministri per i quali con la cultura non si mangia. La sua longevità si può spiegare con la sua totale volontarietà e la sua reale laicità che l'ha difesa dai singoli partiti, dalle singole confessioni e dalle lobbies. In tal modo l'Università ha potuto dialogare liberamente con tutti confrontandosi apertamente senza, tuttavia, accettare protezioni da nessuno. Solo così ha potuto avere un rapporto corretto con le istituzioni comunali, provinciali e regionali nelle quali, spesso e giustamente, i partiti e le loro coalizioni si alternano, colorando variamente la guida dei governi locali. Volendo fare un bilancio, anche sommario, di questi trent'anni di attività bisognerebbe chiedersi:
- Che cosa l'Università è riuscita a produrre in termini di risultato finale, certamente non economico;
- Se coloro che l'hanno frequentata hanno trovato in essa la risposta ai propri bisogni.
La risposta l’ha data il Presidente dott. Italo Testa che, per quasi vent'anni, ha guidato il Consiglio Direttivo partendo dagli scopi indicati all'atto della Fondazione e riportati nello Statuto iniziale, verificando nei fatti se c'è stata aderenza tra gli scopi stessi e i risultati ottenuti all'inizio.
Dal primo Statuto del 1992:
Articolo 2. L'AsSociazione ha come fine primario di intervenire e operare nel mondo culturale e Sociale, per migliorare l'inserimento Sociale delle persone anziane e aiutarle a superare la condizione di emarginazione in cui vengono a trovarsi dal giorno in cui, per ragioni di età, sono espulse dal mondo del lavoro attivo e produttivo. Essa è tuttavia aperta a quanti, senza limiti di età, sono sensibili alle condizioni peculiari dell'anziano o hanno essi stessi esigenze di uscire da situazioni di isolamento e di solitudine nelle quali vengono a trovarsi in una Società pervasa da un attivismo rivolto esclusivamente alla produzione di beni materiali.
Articolo 3. L'AsSociazione attua le sue finalità organizzando innanzitutto corsi su materie individuate fra quelle che rispondono a esigenze di informazione e di aggiornamento dei richiedenti, con particolare attenzione alle problematiche proprie delle persone anziane, al fine di conseguire un’integrazione fra formazione culturale e condizione esistenziale. Inoltre, in accordo con Enti pubblici e organizzazioni Sociali e culturali, promuove iniziative culturali come mostre, Festival, rassegne, viaggi d'istruzione, gite ecc.
Gli Statuti successivi (del 2005, del 2016 e del 2018), mentre hanno apportato modifiche allo stato giuridico dell'Università e chiarito punti che potevano dare luogo a diversa interpretazione, dichiarando che l'AsSociazione intende operare nei settori di Istruzione, Assistenza Sociale e Sociosanitaria, non hanno modificato né le finalità né le modalità per realizzarle.
La prima offerta culturale dell'Università per la Terza Età poggiava su quattro piloni, come riferiva il Fondatore Umberto Di Muzio in un suo articolo per il secondo quaderno:
- Educazione all'immagine, corso articolato come tutti gli altri in sei lezioni, affidato al Dottor Ettore De Marco;
- Educazione musicale, affidata al Professor Roberto Barone;
- Educazione sanitaria, affidata al Dottor Cosimo Dentizzi;
- Storia del territorio, affidata alla equipe della Sovrintendenza delle Belle Arti.
Negli anni successivi le richieste dei Discenti e le proposte dei Docenti hanno allargato via via il numero delle materie trattate e il grado di approfondimento delle stesse. Ad esempio, per quanto concerne il Molise, la cui conoscenza approfondita è stata sempre considerata una priorità dai conduttori, nel corso degli anni si è ampliata con riferimenti, da parte di numerosi Docenti, alla Paleontologia e alla Storia partendo dai Sanniti e attraversando Medioevo, Rinascimento, Illuminismo, Rivoluzione Napoletana, periodo borbonico e postunitario con le loro problematiche, il Fascismo tra le due guerre mondiali, la Resistenza, giungendo fino alla Costituzione repubblicana e alla creazione della Regione Molise dopo il distacco dall’Abruzzo. Ma si è parlato sempre molto anche della sua geografia, della sua archeologia, delle sue tradizioni culturali, del folclore, della musica, degli aspetti della vita e dei costumi del tempo, del dialetto e della cultura dialettale, della storia delle singole comunità. Notevole è stato il gradimento dei Discenti anche perché gli incontri spesso sono stati accompagnati da gite e visite nelle zone e nei centri relativi ai temi trattati.
Con il conseguente aumento degli iscritti e dei Docenti, che continuano ancora a proporsi, sono stati ampliati i programmi con l'aggiunta di materie fra le quali ha avuto un grande successo la Letteratura, sia quella Greca e Latina, ancora oggi fra le più frequentate, che quella Italiana dall'Ottocento ai giorni nostri e quella Straniera sia europea che nord e sud americana. Ma non sono mancati incontri sulla Storia, sulla Filosofia, sulla Storia dell'Arte, sull'Archeologia. Anche per il filone tecnico scientifico numerosi sono stati gli incontri con Docenti di Chimica, di Fisica, di Matematica, di Informatica e di Astronomia. In merito a quest'ultima materia c'è stata anche una visita guidata all'osservatorio astronomico di Monte Porzio Catone.
In ordine all'Educazione Sanitaria, una delle materie di esordio dell'Università, nel corso degli anni si sono tenuti incontri, sempre molto accorsati, da parte di numerosi Medici, sia specialisti che di medicina generale, e Farmacisti che hanno trattato argomenti relativi alla propria specialità. I loro incontri sono stati più lunghi perché sottoposti a tante domande, anche di interesse personale, da parte dell'uditorio. Non sono state trascurate le medicine alternative come l'omeopatia e l'ayurveda nonché la farmaceutica e l'erboristeria. Non è stata trascurata la Psicologia che è ancora un argomento con grande ascolto. Fra le prime materie che sono entrate nei programmi UNITER troviamo il Diritto spiegato semplicemente ma concretamente a un pubblico di non addetti ai lavori che mostrano sempre interesse verso gli argomenti trattati. Con Docenti ed Esperti si è parlato anche di Cinema, di Teatro, con proiezione di pellicole che hanno fatto la storia del Cinema e del Teatro, e con numerosi tentativi di andare in scena a volte con bei risultati. La Musica, altra materia di esordio, è stata presentata con lo scopo di educare i Soci all'ascolto per comprenderla nelle sue varie forme di espressione. Molti incontri di cultura musicale si sono, in effetti, trasformati in veri e propri concerti.
Con l'ampliarsi dei programmi è aumentato via via il numero degli iscritti frequentanti, che hanno sollecitato l'inserimento di altri temi, tra i quali alcuni corsi di lingua straniera e specificatamente l'inglese, il francese e lo spagnolo. Era chiaro che lo studio di tali materie da parte di soggetti usciti dalla produzione significava realizzare dei progetti conservati per anni nel cassetto. Questa richiesta ha posto gli Amministratori dell'epoca di fronte al difficile problema di reperire Docenti di lingue che tenessero, volontariamente, dei corsi completi della durata annuale. Chiamare Docenti e pagarli per tenere dei corsi annui faceva uscire l'Università dal puro volontariato. Il problema è stato risolto mettendo la sede, nelle ore in cui non vi era lezione, a disposizione dei Soci, che hanno concluso accordi economici diretti cumulativi con l'insegnante. È stato così possibile organizzare, con soddisfazione degli iscritti, corsi di inglese, francese e spagnolo con Docenti di madrelingua. Le Religioni, laicamente molte, hanno trovato modo di essere illustrate da esponenti di varie confessioni ma anche di diverse etnie che, invitati, hanno parlato oltre che delle loro religioni anche delle realtà delle loro terre.
Già il gran numero degli argomenti trattati ci può spiegare il successo che stava ottenendo l'Università per la Terza Età, ma il suo gradimento era legato anche alle gite, culturali e socializzanti, che regolarmente venivano organizzate con il contributo economico dei Soci come gli incontri conviviali che periodicamente erano sollecitati da tutti. Alla fine del ventesimo secolo (anche del II millennio) il gradimento della cittadinanza si poteva misurare attraverso il numero degli iscritti frequentatori che avevano superato il centinaio nonostante molti over 65 non si avvicinassero perché convinti di dover sostenere esami per la verifica dell'apprendimento. C'era anche una corrente contraria alla nostra istituzione che dava tali false informazioni come quella che per iscriversi fosse necessario un diploma di scuola media superiore (sono cose che accadono in Provincia). Con la sede fissa nel Circolo Sannitico all'inizio del terzo millennio gli iscritti all'UNITER hanno superato i 120 raggiungendo e superando nel 2005 i 150. A quell'epoca si è riusciti a programmare corsi di Informatica in accordo con la UNIMOL che, con il compianto Professor Massimo Petrone, ha messo a nostra disposizione la sua aula didattica per alcune ore della settimana.
La certezza che siamo riusciti a realizzare quanto i Fondatori si erano proposti credo che sia stata certificata non solo dal numero degli iscritti ma da quanti hanno affollato gli incontri e partecipato alle gite d'istruzione e di svago e, soprattutto, dal grande numero di Docenti che si sono offerti di partecipare alla vita dell'Associazione.
Grande importanza hanno avuto nella crescita dell'interesse verso l'Università per la Terza Età sia il fatto di avere una sede fissa che l'ubicazione della sede stessa. Aver avuto la possibilità di fissare gli incontri al centro della città, in una piazza (Piazza Gabriele Pepe) raggiungibile con mezzi pubblici da qualsiasi angolo di Campobasso, ha conferito punti a favore della frequenza e un incentivo alla iscrizione. Dell'importanza della ubicazione della sede ci si è resi conto quando si è riusciti a ottenere una sede in via Milano.
Mentre gli Amministratori gioivano per aver finalmente ottenuto dal Comune questo grande riconoscimento e ci si aspettava una ulteriore crescita, si è dovuto accertarne una, sia pure non importante, diminuzione del numero degli iscritti. La sede non era servita dai mezzi pubblici e raggiungerla, specie d'inverno, non era agevole per alcuni di coloro che erano avanti con gli anni e non erano dotati di mezzo proprio. La perdita di iscrizioni è stata poi recuperata con l'apertura alla cittadinanza delle manifestazioni più significative che, nella nuova sede dotata anche del pianoforte, è stato possibile organizzare.
Anche l'informatica con la creazione di un laboratorio nella sede è stato possibile insegnare in via Milano. Da allora il numero degli iscritti ha sempre oscillato tra i 100 e i 120; numeri importanti tenendo conto del rapido turnover generazionale. Soltanto in due occasioni si è registrata una discreta riduzione: la prima quando si è reso necessario sospendere le lezioni di lingua straniera e di ballo perché, con il cambio di stato giuridico da parte dei Revisori dei conti, secondo il quale l'Associazione avrebbe dovuto assumere la funzione di sostituto d’imposta; o la seconda, più recentemente, con il cambio dello Statuto.
Alla prima domanda, quindi, si può rispondere con grande sincerità che la UNITER nel corso di questi 30 anni è riuscita nell'intento di produrre cultura e favorire la socializzazione dei suoi iscritti, primi gli over 65, secondo le finalità per le quali essa è nata. La risposta alla seconda domanda, invece, compete a coloro che hanno frequentato l'Università, ed è la prova più significativa del fatto che gli iscritti hanno trovato quello che cercavano, dal costante augurio di rapida riapertura della sede durante la nota lunga pausa delle attività a causa della recente pandemia.
Italo Testa