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La religione sannita
The Religion of the Samnites
La religione dei sanniti era composta da elementi greci ed etruschi misti a un animismo più antico, e al pari di altri popoli italici, usavano lo stesso luogo per il culto contemporaneamente di due o più dei. Essi concepivano il proprio mondo come popolato di poteri e spiriti misteriosi sia benevoli che malevoli, con cui instaurare buone relazioni.
Questi numina non venivano immaginati in forma umana, e popolavano la casa, soprattutto la porta, il focolare e la dispensa; i campi, i confini, le sommità, le caverne, i boschi, i ruscelli, le sorgenti e le tombe.
I meddices, e in particolare il meddix tuticus, erano i sacerdoti ufficiali incaricati di sorvegliare e regolamentare le celebrazioni di stato, di fissare il periodo intercalare, di definire i confini dei santuari, di prendersi cura delle più antiche testimonianze e di adattare la vita religiosa ai mutamenti provocati dalla dominazione romana.
Le principali divinità adorate dai Sanniti includevano:
- Mamers: dio della guerra, considerato un protettore dei guerrieri1.
- Cerere (Kerres): dea della fertilità e dell'agricoltura, a cui era dedicato un santuario a Pietrabbondante2.
- Phersipnei (Persefone): associata ai culti di fertilità e rinascita.
- Fufluns: corrispondente a Dioniso, dio del vino e della vegetazione.
- Cautha: divinità solare, simbolo della luce e della vita.
La religione influenzava profondamente la vita quotidiana dei Sanniti in vari modi:
- Politeismo e culto della natura: I Sanniti praticavano una religione politeista, venerando divinità legate alla guerra, come Mamers, e alla fertilità, come Cerere. Questi culti erano fondamentali per la loro identità culturale e sociale.
- Rituali e sacrifici: La vita quotidiana era scandita da rituali religiosi, tra cui sacrifici di animali e offerte votive per ottenere protezione e guarigione. Ad esempio, si usavano figurine in terracotta per rappresentare parti del corpo malate.
- Riti funerari: Le usanze funebri riflettevano l'importanza della religione; i Sanniti seppellivano i loro morti con cerimonie elaborate, spesso accompagnate da giochi gladiatori in onore dei defunti.
SE NE VUOI SAPERE DI PIU'
Ovius Paccius era un sacerdote sannita noto per le sue funzioni religiose e sociali. Le sue principali responsabilità includevano:
- Riti Sacrificatori: Offriva sacrifici agli dei, fondamentale per mantenere il favore divino.
- Oracoli e Divinazione: Funzione oracolare, comunicando messaggi divini e interpretando segni.
- Guida della Comunità: Svolgeva un ruolo di leadership spirituale, educando e guidando i membri della comunità.
I rituali sacri dei sanniti descritti da Livio venivano celebrati con grande solennità e seguivano precise procedure. Essi includevano:
- Sacrifici animali: Gli animali venivano sacrificati in onore delle divinità, con riti specifici per garantire la purezza e l'adeguatezza delle vittime.
- Auspici: Prima dei riti, si consultavano gli auspici per ottenere segni favorevoli, come il volo degli uccelli, che influenzavano l'esito delle cerimonie.
- Preghiere e libagioni: Durante i rituali, si effettuavano libagioni e preghiere, accompagnate da inni e canti, per invocare il favore divino.
La religione sannita influenzava profondamente la vita militare attraverso vari aspetti:
- Rituali Sacri: I soldati partecipavano a rituali religiosi, come sacrifici e giuramenti, per ottenere il favore divino prima delle battaglie, evidenziando il legame tra spiritualità e guerra.
- Ver Sacrum: Questo rito di sacrificio rituale comportava la migrazione di giovani guerrieri in tempi di crisi, mostrando come le credenze religiose potessero determinare le risorse umane disponibili per la guerra.
- Organizzazione Militare: Le pratiche religiose si riflettevano nell'organizzazione dell'esercito, con unità come la Legio Linteata, composta da guerrieri votati al sacrificio per proteggere il loro popolo.
Le pratiche religiose sannite influenzarono le relazioni con altre culture antiche attraverso:
- Scambi culturali: I Sanniti, con il loro politeismo e rituali, interagirono con i Greci e i Romani, assimilando e adattando divinità e culti stranieri.
- Riti condivisi: La partecipazione a festività comuni favorì l'integrazione sociale e culturale, creando legami tra diverse comunità.
- Politica e religione: Le pratiche religiose rafforzarono l'identità sannita, influenzando le alleanze e le rivalità con altre popolazioni, come dimostrato nei conflitti con Roma.
I rituali più importanti nella religione sannita includevano:
- Riti militari: Come il giuramento militare descritto da Tito Livio, che si svolgeva in contesti di guerra e prevedeva sacrifici e giuramenti di fedeltà.
- Culto degli dei: I Sanniti veneravano divinità come Giunone e praticavano rituali nei templi, come quello di Pietrabbondante, dedicato a una triade divina.
- Pratiche funerarie: L'inumazione era comune, riflettendo credenze sui legami generazionali e il rispetto delle tradizioni.
La Tabula Agnonensis, risalente al 250 a.c. circa, perfettamente conservata, misura 27x15 cm. Contiene i nomi di 18 divinità:
- Kerres - Cerere (la dea greca Demetra), la divinità cui era dedicata l'area sacra;
- Vezkeí – Divinità sconosciuta;
- Evklúí Patereí – Mercurio, nel suo aspetto di psychopompos;
- Futreí Kerríiaí - Persefone figlia di Cerere;
- Anter Stataí - la levatrice che "sta prima" del parto
- Stata Mater - la levatrice che “sta in mezzo” durante il parto;
- Ammaí Kerríiaí - Maia, Dea italica della primavera;
- Diumpaís Kerríiaís - Le Ninfee delle sorgenti;
- Liganakdíkei Entraí - Divinità legata alla vegetazione ed ai frutti;
- Anafríss Kerríiuís - Le Ninfee delle piogge;
- Maatúís Kerríiúís - Dea italica connessa con il parto, con l’allattamento e con la rugiada:
- Diúveí Verehasiúí - Giove Virgator, che presiedeva all’alternarsi delle stagioni;
- Diúveí Regatureí - Giove Pluvio;
- Hereklúí Kerríiuí - Ercole;
- Patanaí Piístíaí - Dea della vinificazione, e che faceva aprire le spighe per la trebbiatura;
- Deívaí Genetaí - Mana Geneta;
- Pernaí Kerríiaí - Pales, la Dea dei pastori; forse anche del parto felice.
- Fluusaí – Flora, protettrice dei germogli.
- Marte (Mamerte), iI Dio a cui erano particolarmente devoti, Dio della guerra e dell’agricoltura, connesso con la primavera e la fecondità dei campi, del raccolto e del bestiame, tuttavia era anche il Dio della giovinezza e quindi dotato di forza e abilità nel combattere.
- Diana, Dea della caccia;
- la Dea Terra;
- Angitia, Dea della guarigione e della sicurezza.
- Ercole,
- Castore e Polluce,
- le Ninfe,
- Apollo,
- Ermes
- Dioniso.
The Religion of the Samnites
Samnite religion incorporated Greek and Etruscan elements mixed with an older form of animism. Like other Italic peoples, they used the same location to worship two or more deities simultaneously. They envisioned their world as populated by mysterious, benevolent, and malevolent powers and spirits with whom they sought to establish favorable relations.
These numina were not imagined in human form and inhabited various spaces: the home, especially the doorway, hearth, and pantry; the fields, borders, hilltops, caves, woods, streams, springs, and tombs.
The Tabula Agnonensis, dating from around 250 B.C. and perfectly preserved, measures 27x15 cm and contains the names of 18 deities:
- Kerres - Ceres (the Greek goddess Demeter), the deity to whom the sacred area was dedicated;
- Vezkeí – An unknown deity;
- Evklúí Patereí – Mercury, in his role as psychopomp;
- Futreí Kerríiaí - Persephone, daughter of Ceres;
- Anter Stataí - The midwife who "stands before" childbirth;
- Stata Mater - The midwife who "stands in the middle" during childbirth;
- Ammaí Kerríiaí - Maia, Italic goddess of spring;
- Diumpaís Kerríiaís - The Nymphs of the springs;
- Liganakdíkei Entraí - A deity associated with vegetation and fruits;
- Anafríss Kerríiuís - The Nymphs of the rains;
- Maatúís Kerríiúís - An Italic goddess associated with childbirth, breastfeeding, and dew;
- Diúveí Verehasiúí - Jupiter Virgator, presiding over the changing of the seasons;
- Diúveí Regatureí - Jupiter Pluvio;
- Hereklúí Kerríiuí - Hercules;
- Patanaí Piístíaí - Goddess of winemaking, who also opened the ears of grain for threshing;
- Deívaí Genetaí - Mana Geneta;
- Pernaí Kerríiaí - Pales, the goddess of shepherds and perhaps of successful childbirth;
- Fluusaí – Flora, protector of sprouts.
The Samnites also worshipped:
- Mars (Mamers), their most revered deity, god of war and agriculture, associated with spring and the fertility of fields, harvest, and livestock. He was also the god of youth, endowed with strength and combat skills;
- Diana, goddess of the hunt;
- The Earth Goddess;
- Angitia, goddess of healing and safety;
- Hercules;
- Castor and Pollux;
- The Nymphs;
- Apollo;
- Hermes;
- Dionysus.
The meddices, and specifically the meddix tuticus, were the official priests responsible for overseeing and regulating state celebrations, setting the intercalary period, defining sanctuary boundaries, preserving the oldest testimonies, and adapting religious life to changes brought by Roman rule.