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Il sistema economico
Trade system
Avendo un territorio privo di coste, i Sanniti non navigavano e poco commerciavano, erano un popolo di contadini e allevatori, e la loro vita era dura e spartana. Allevavano bovini, cavalli e, presumibilmente, asini, muli, pollame, capre e maiali. Ma per i Sanniti gli animali più importanti erano le pecore, per la produzione di latte e derivati, e per la lana e praticavano la transumanza.
L’industria locale non era molto sviluppata. La maggior parte della stoffa era tessuta in casa dalle donne ed era di lana. Veniva prodotta della ceramica di impasto semplice e qualità mediocre. Anche la lavorazione dei metalli era limitata alle armi e agli attrezzi tutto di semplice fattura. Non risulta che decorassero con pitture i loro vasi. Prima della guerra sociale gli Stati del Sannio non coniarono né emisero monete.
SE VUOI SAPERNE DI PIU'
Il sistema economico dei Sanniti si basava principalmente su agricoltura e allevamento. Queste attività erano supportate da un'organizzazione sociale che favoriva la vita comunitaria e l'autosufficienza. Oltre all'agricoltura, i Sanniti praticavano anche la caccia e il commercio, scambiando prodotti con altre culture. Le tecniche agricole includevano la coltivazione di cereali e l'allevamento di animali, mentre l'artigianato, specialmente nella lavorazione della lana, contribuiva ulteriormente all'economia locale.
Le principali attività economiche dei Sanniti includevano:
- Agricoltura: Coltivazione di cereali e piante alimentari.
- Pastorizia: Allevamento di animali, fondamentale per la loro dieta e economia.
- Commercio: Scambi di beni, prevalentemente attraverso il baratto, poiché inizialmente non coniavano monete.
- Artigianato: Produzione di beni come ceramiche e strumenti in metallo.
La transumanza influenzava profondamente l'economia del Sannio antico, poiché rappresentava una pratica fondamentale per la pastorizia e l'allevamento. I Sanniti, in particolare, si dedicavano all'allevamento di pecore per la produzione di lana e derivati del latte, spostando le greggi tra pascoli estivi e invernali. Questo movimento stagionale non solo garantiva un utilizzo ottimale delle risorse naturali, ma facilitava anche scambi commerciali attraverso il baratto e la permuta di beni come letame e fieno, contribuendo così alla sostenibilità economica delle comunità locali.
La transumanza influenzava anche le relazioni commerciali tra i Sanniti e altri popoli attraverso l'intensificazione degli scambi di prodotti agricoli e zootecnici. I Sanniti, spostando il bestiame tra pascoli, stabilivano contatti con diverse comunità, facilitando il baratto di beni come carne, lana e latticini. Questi scambi non solo permettevano l'accesso a risorse varie, ma favorivano anche l'interscambio culturale e sociale. Inoltre, la transumanza contribuiva a creare reti commerciali che collegavano i Sanniti con popolazioni vicine, rendendo la loro economia più dinamica e interconnessa.
Le principali fonti di reddito dei Sanniti includevano:
- Agricoltura: Coltivavano cereali, legumi, viti e olive, con una particolare attenzione alla produzione di olio e vino, soprattutto a Venafro e Trebula.
- Allevamento: Erano noti per l'allevamento di ovini e caprini, utilizzati per lana e prodotti caseari, oltre ai bovini per lavoro e sacrificio.
- Commercio: Partecipavano attivamente al commercio, praticando il baratto e scambiando prodotti agricoli e zootecnici con altre regioni.
- Mercenari: La loro reputazione come guerrieri li portava a guadagnare anche come mercenari in diverse guerre.
- Lana: Prodotto fondamentale derivante dall'allevamento di pecore.
- Carne: Offerta in abbondanza grazie alla pastorizia.
- Latticini: Formaggi e altri prodotti caseari erano scambiati con le comunità vicine.
- Cereali: I Sanniti coltivavano grano e orzo, scambiando surplus con altri popoli.
- Legname e prodotti forestali: Utilizzati per costruzione e combustibile.
Le principali rotte commerciali utilizzate dai Sanniti per la transumanza erano costituite dai tratturi, percorsi erbosi specificamente progettati per il movimento delle greggi. Questi tratturi collegavano i pascoli montani dell'Appennino centrale con le pianure pugliesi, dove i pastori si spostavano due volte l'anno.
Tra i più noti, il Regio Tratturo, che attraversava il territorio sannita, facilitava gli scambi con altre popolazioni e contribuiva alla creazione di centri commerciali lungo il percorso, come la Dogana delle Pecore a Foggia, un importante punto di controllo per le transumanze.