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Usanze matrimoniali dei Sanniti:



Legami matrimoniali
I  legami matrimoniali nella popolazione sannita erano strettamente regolati e limitati all'interno della stessa comunità, una pratica comune tra molte popolazioni antiche per preservare l'identità e la coesione sociale.
La descrizione fornita da Strabone, confermata da Nicola Damasceno, dipinge un quadro di matrimoni fortemente controllati, dove la scelta dei coniugi non era lasciata al caso o alla preferenza individuale, ma regolata da una sorta di selezione basata sull'eccellenza fisica o morale. Questo sistema, che prevedeva l'assegnazione delle fanciulle ai giovani migliori, sembra rispecchiare una società che valorizzava la competizione e il merito, sebbene il criterio esatto per determinare i "migliori" non sia chiaramente definito. L'idea che il giovane potesse essere disonorato e privato della sposa se si rivelava indegno, suggerisce un forte codice morale e un'alta considerazione della reputazione all'interno della società sannita. Questo elemento rafforza l'immagine di una cultura che poneva grande enfasi sull'onore personale e sulla qualità dei suoi membri, non solo nel contesto bellico ma anche in quello sociale e familiare.Il commento di Fraser, che ipotizza che la selezione dei migliori potesse avvenire attraverso gare atletiche o combattimenti, è particolarmente interessante. Esso inserisce le usanze sannitiche in un contesto più ampio, collegandole a pratiche osservate in altre culture, dove la competizione fisica era un mezzo per dimostrare valore e meritare ricompense, incluse quelle matrimoniali. La possibilità che le spose fossero il premio di un combattimento, considerata la passione dei Sabelli per gli spettacoli gladiatori, suggerisce una società in cui la forza e il coraggio erano attributi fondamentali per guadagnarsi non solo il rispetto, ma anche il diritto a formare una famiglia.
In sintesi, si delinea una società sannitica dove le unioni matrimoniali erano regolate da criteri di eccellenza e merito, riflettendo valori di forza, onore e competizione che permeavano tutti gli aspetti della vita comunitaria. Questo sistema, sebbene apparentemente rigido, indicava un approccio collettivo al benessere sociale e alla perpetuazione di una stirpe considerata meritevole e capace.