Monete nell'antico Sannio
Monete nell'antico Sannio
I rinvenimenti numismatici più importanti dell’antico Sannio sono stati portati alla luce in sessant’anni di scavi (1959-2019) nel santuario di Pietrabbondante (Isernia): quasi duemila monete che coprono un ampio ambito cronologico che si estende dal V sec. a.C al IV sec. d.C., quando il sito, a seguito del terremoto del 346, fu abbandonato.
I reperti rinvenuti rappresentano una fonte di straordinaria importanza per ricostruire la vita del più importante sito sannitico. Grazie alla ricchezza del materiale sottoposto ad un attento studio da Simone Boccardi ci è consentito di ricostruire aspetti non solo della storia economica del Sannio antico – a partire dalla prima comparsa della moneta greca nel Sannio, fino all’introduzione del denario e del sistema del bronzo sestantale –, ma anche di rilevare i caratteri topografici e funzionali di questo importante centro religioso.
Il nome Italia per la prima volta su una moneta
La Moneta è conservata nella Biblioteca Nazionale in Parigi. E’ di straordinaria importanza perchè è la prima testimonianza visiva dell’esistenza della parola ITALIA, e risale al 91 a.C., quando le popolazioni italiche si riunirono per giurarsi fedeltà e muovere contro Roma con la famosa Guerra Sociale.
La moneta in argento, sulle cui facce sono riprodotte la scena del giuramento e l’immagine di una donna con la scritta ITALIA, è stata rinvenuta tra i resti di un santuario italico-romano in località Pizzo della Croce sul Monte Queglia, alle pendici del Gran Sasso.
Nel corso dell’insurrezione, le tribù italiche confederate si diedero una struttura politica unitaria sul modello di quella dell’Urbe: elessero due Consoli (uno dei Marsi e uno dei Sanniti, le due tribù preminenti), un’assemblea di ben 500 senatori, e soprattutto sancirono e simboleggiarono la loro unità politica e di intenti coniando una moneta comune, che riproduceva la cerimonia del giuramento di fedeltà comune alla causa, col dono delle fedi e il sacrificio di scrofe. Sul lato opposto, accanto ad una bellissima testa femminile cinta dell’alloro della vittoria, compariva per la prima volta nella storia il nome ITALIA.
Un nome e un progetto unitario che quella guerra consegnò alla storia della nostra penisola, facendone il nome della nostra Nazione e il simbolo di una comune identità nazionale che fu suggellata per la prima volta oltre 2100 anni fa, col sangue dei nostri antenati.
Notizia colta dal sito dell’associazione culturale “La Terra” https://www.laterra.org/
Simone Boccardi
Laureato in Numismatica Antica (Università di RomaTre) e specializzato in Beni Archeologici, è dottore di ricerca in Scienze dell’Antichità presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.
Monete nell'antico Sannio
I rinvenimenti numismatici più importanti dell’antico Sannio sono stati portati alla luce in sessant’anni di scavi (1959-2019) nel santuario di Pietrabbondante (Isernia): quasi duemila monete che coprono un ampio ambito cronologico che si estende dal V sec. a.C al IV sec. d.C., quando il sito, a seguito del terremoto del 346, fu abbandonato.
I reperti rinvenuti rappresentano una fonte di straordinaria importanza per ricostruire la vita del più importante sito sannitico. Grazie alla ricchezza del materiale sottoposto ad un attento studio da Simone Boccardi ci è consentito di ricostruire aspetti non solo della storia economica del Sannio antico – a partire dalla prima comparsa della moneta greca nel Sannio, fino all’introduzione del denario e del sistema del bronzo sestantale –, ma anche di rilevare i caratteri topografici e funzionali di questo importante centro religioso.
Il nome Italia per la prima volta su una moneta
La Moneta è conservata nella Biblioteca Nazionale in Parigi. E’ di straordinaria importanza perchè è la prima testimonianza visiva dell’esistenza della parola ITALIA, e risale al 91 a.C., quando le popolazioni italiche si riunirono per giurarsi fedeltà e muovere contro Roma con la famosa Guerra Sociale.
La moneta in argento, sulle cui facce sono riprodotte la scena del giuramento e l’immagine di una donna con la scritta ITALIA, è stata rinvenuta tra i resti di un santuario italico-romano in località Pizzo della Croce sul Monte Queglia, alle pendici del Gran Sasso.
Nel corso dell’insurrezione, le tribù italiche confederate si diedero una struttura politica unitaria sul modello di quella dell’Urbe: elessero due Consoli (uno dei Marsi e uno dei Sanniti, le due tribù preminenti), un’assemblea di ben 500 senatori, e soprattutto sancirono e simboleggiarono la loro unità politica e di intenti coniando una moneta comune, che riproduceva la cerimonia del giuramento di fedeltà comune alla causa, col dono delle fedi e il sacrificio di scrofe. Sul lato opposto, accanto ad una bellissima testa femminile cinta dell’alloro della vittoria, compariva per la prima volta nella storia il nome ITALIA.
Un nome e un progetto unitario che quella guerra consegnò alla storia della nostra penisola, facendone il nome della nostra Nazione e il simbolo di una comune identità nazionale che fu suggellata per la prima volta oltre 2100 anni fa, col sangue dei nostri antenati.
Notizia colta dal sito dell’associazione culturale “La Terra” https://www.laterra.org/
Simone Boccardi
Laureato in Numismatica Antica (Università di RomaTre) e specializzato in Beni Archeologici, è dottore di ricerca in Scienze dell’Antichità presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia.