Ita Eng Spa Fra Ger

Tutti gli argomenti della grammatica inglese

Le norme più importanti per rinfrescare la grammatica inglese sono: le differenti parti del discorso, l'ordine delle parole, la coniugazione dei verbi, gli ausiliari, le negazioni e le domande.
Elementi chiave della grammatica inglese.

Le parti del discorso

Il nome è una parola che rappresenta un oggetto (ad esempio: una sedia) o un concetto (ad esempio: la felicità)

Il verbo è una parola che rappresenta un’azione (ad esempio: correre una maratona) o uno stato (ad esempio: avere un’auto)

L’aggettivo è una parola che descrive un nome (ad esempio: una casa grande)

L’avverbio è una parola che:
- descrive un verbo (ad esempio: lui guida velocemente)
- descrive un aggettivo (ad esempio: una casa veramente grande)
- descrive un’intera frase o parte di essa (ad esempio: fortunatamente mi sono ricordato di
  telefonare a mia sorella)  

L’ordine delle parole
Una delle più ovvie differenze tra l’inglese e l’italiano, rispetto all’ordine delle parole, è quello che riguarda gli aggettivi. In inglese l’aggettivo viene sempre messo prima del nome.
Ad esempio:
- Un uomo alto → a tall man (“tall” = aggettivo; “man” = nome)
- Una riunione utile → a useful meeting (“useful” = aggettivo; “meeting” = nome)
Al di là degli aggettivi, la lingua inglese ha anche alcune regole stringenti, in merito all’ordine, rispetto all’uso dei verbi.
Vediamo se riesci a individuare il classico errore presente in questa frase:
The rain stopped and appeared the sun.
Bisogna ricordarsi che in inglese il verbo è solitamente preceduto da un soggetto. Il soggetto è la persona, o la cosa, che “agisce” il verbo.
Nella prima parte di questa frase il soggetto è “the rain”, la pioggia, e il verbo è “stopped”, dunque questa prima parte è corretta.
Nella seconda parte della frase, invece, il soggetto è “the sun” e il verbo è “appeared” dunque l’ordine non è corretto... dovrebbe essere “… and the sun appeared”.
Anche in italiano, così come in altre lingue quali, ad esempio, lo spagnolo, l’ordine più comune è quello soggetto+verbo (ad esempio: l’uomo arriva), ma in italiano vi è molta più flessibilità con questa regola (ad esempio: arriva l’uomo), cosa che può creare confusione quando chi è di madrelingua italiana parla in inglese.
 
Coniugazione dei verbi
Le regole di base sui verbi sono piuttosto semplici.
La maggior parte dei pronomi personali, dei soggetti, usano la forma base del verbo. L’unica eccezione è costituita dalla terza persona singolare, he/she/it, che è seguita dalla lettera “–s” (o “–es” in alcuni casi). Dunque, ad esempio, il verbo work si coniuga come segue:
- I work / You work / He works / She works / It works / We work / They work
Per formare il past simple la maggior parte dei verbi necessita semplicemente dell’aggiunta di “-ed”.
Per continuare con l’esempio precedente:
- Yesterday … I worked / You worked / He worked / eccetera.
Ci sono molti verbi in inglese che hanno forme irregolari al passato.
Il verbo “go” ad esempio, che al passato diventa “went”.
Come sapere quali verbi sono irregolari e quali no? Il modo più consueto per ricordare quali sono i verbi è quello di studiare la lunga lista di verbi irregolari 

Ausiliari (e modali) 
Il ruolo degli ausiliari. Piccole parole che, usate in combinazione con i verbi, in qualche modo li modificano. Un esempio è l’ausiliare “will”. Quando usiamo questa parola con la forma base di un verbo esprimiamo il futuro.
Ad esempio: 
- (ausiliare) will + (verbo) rain → Maybe it will rain tomorrow. (Forse pioverà domani)
Alcuni ausiliari (chiamati modali) possono essere utilizzati per modificare non solo il tempo del verbo, ma anche il significato.
Ad esempio si utilizza il modale “can” per introdurre l’idea di un’abilità:
(ausiliare) can + (verbo) run → Sarah can run ten kilometres. (Sarah può correre dieci chilometri)
Allo stesso modo il modale “should” viene usato per introdurre l’idea di un suggerimento:
- ausiliare) should + (verbo) visit → You should visit Berlin in summer. It’s wonderful. (Dovresti visitare Berlino in estate. E’ bellissima).
I modali non si comportano come gli altri verbi. Non vengono coniugati e assumono significato solo quando usati insieme ad un altro verbo.

Le frasi negative
L’inglese ha strutture semplici per la coniugazione dei verbi, ma certo lo stesso non si può dire per le forme negative.
La negazione, in inglese, si basa ancora una volta sugli ausiliari. Non è difficile in sé ma significa che devi usare l’ausiliare che corrisponde al tempo o all’idea che vuoi esprimere.
Qui alcuni esempi.
- (Present Simple) I work → I don’t work; He works → He doesn’t work
  (Io lavoro → io non lavoro. Lui lavora → lui non lavora)
- (Past Simple) Yesterday I worked → Yesterday I didn’t work
  (Ieri ho lavorato → ieri non ho lavorato)
- (Future Simple) It will rain → It won’t rain
  (Pioverà → non pioverà)
- (Recommendation) You should visit Berlin → You shouldn’t visit Berlin
  (Dovresti visitare Berlino → non dovresti visitare Berlino). 

Domande
L’ausiliare deve corrispondere al tempo corretto:
  • (Present Simple) Do you work here? (Lavori qui?)
  • (Past Simple) Did you work yesterday? (Hai lavorato ieri?)
  • (Future Simple) Will it rain tomorrow? (Pioverà domani?)
  • (Recommendation) Should I visit Berlin? (Dovrei visitare Berlino?)
Non c'è da spaventarsi per tutte queste regole. L’obiettivo principale di ogni linguaggio è quello di comunicare e non si deve per forza utilizzare una grammatica perfetta al 100%. Ma con un po’ di pratica si può comunque andare lontano.