Saluti istituzionali
Dott.Enrico Rinaldi
Direttore Regionale dei Musei del Molise (MiC)
◊ Video registrazione intervento convegno
◊ Testo scritto intervento in formato Word
TAPESCRIPT INTERVENTI CONVEGNO
Ci siamo impegnati per assicurare la completezza del messaggio registrato anche di trascriverlo come testo su formato Word. Spesso, nei collegamenti on line in diretta si interseca la voce di qualche imprevidente ascoltatore da remoto che apre il microfono della sua postazione interferendo così sul buon ascolto dell’intervento del relatore. La trascrizione del testo è anche soprattutto dettata dalla tipologia dell’iniziativa che prevede siano contemplati in tutte le sue forme i concetti di sostenibilità, di accessibilità e di inclusività per dare a tutti la possibilità di seguirne il percorso non solo con la registrazione audio/video, ma anche con immagini e trascrizione del parlato.
Tenuto conto che il testo è il risultato della riproduzione automatica in sintesi digitale di un'applicazione informatica è chiaro che possono esserci interpretazioni non corrette. E' per questo motivo che invitiamo i relatori ad apporre le modifiche ed integrazioni che ritengono utili alla comprensione del messaggio che comunque è molto efficace già dall'approccio vocale. Grazie a loro della collaborazione e sostegno all’iniziativa.
Dott.Enrico Rinaldi
Direttore Regionale dei Musei del Molise (MiC)
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Intervento Dott.Enrico Rinaldi
Buongiorno a tutti grazie per questo invito di cui sono onorato e, per cercare di stare nei tempi di un brevissimo saluto, volevo leggere delle riflessioni che ho fatto ieri sera in pullman mentre ritornavo qui in Molise da casa mia. Io sono di Roma e quindi il fine settimana torno a casa per poi tornare appunto in questa terra meravigliosa che per me è stata veramente sorprendente. Quando nello scorso mese di maggio il professor Giannandrea mi ha voluto informare di questa iniziativa che viene presentata oggi, pur essendomi insediato da pochissimo tempo alla guida dei Musei del Molise, ho aderito con un profondo convincimento a questo progetto, perché il futuro di questa terra è nelle mani di voi giovani molisani e che mi auguro possiate essere la classe dirigente di domani.
Il Molise ho imparato a conoscerlo come una mirabile fusione di storia e di natura, una regione che sorprende per le sue ricchezze storiche e culturali e per il suo paesaggio incontaminato. Ognuno di noi, nel proprio ambito disciplinare, è chiamato a salvaguardare questo contesto così fragile e prezioso. Tutelare e valorizzare sono il punto di arrivo di un percorso che ha origine dalla volontà di prendersi cura. Che cosa significa curare ha molti significati; in primo luogo per noi archeologi, architetti, storici dell'arte, significa preservare il patrimonio culturale e paesaggistico dall'inesorabile avanzamento del degrado. Guardate il degrado è spietato e non lo si può fermare. Tutto ciò che possiamo fare è contrastarne l'avanzamento con cure quotidiane, ma curare significa anche raccontare questo patrimonio e facendolo in modo tale da utilizzare le formule più adatte di narrazione in relazione ai molteplici pubblici dei nostri musei; dai bambini agli adulti e soprattutto alle categorie più svantaggiate e poi prendersi cura è forse l'aspetto più importante, significa curare le relazioni con le comunità. Ricordiamo le tante associazioni culturali che sono presenti oggi e che partecipano a questo progetto, ognuna con la propria identità, con la sua storia testimone di valori che si tramandano di generazione in generazione. Allora il nostro compito credo che debba essere quello di non disperdere questi valori e di far capire ai più giovani che questa terra ha bisogno della loro energia e soprattutto delle loro menti. I nostri, i vostri musei, le vostre chiese, le vostre aree archeologiche sono luoghi della memoria, dove si conserva e si rinnova la vostra identità, per troppo tempo considerati una proprietà privata e non pubblica, anche da parte della comunità scientifica, oggi sono luoghi sempre più inclusivi, partecipativi dove poter costruire la consapevolezza delle proprie origini e plasmare il senso di appartenenza. Sta a noi cercare di far parlare gli oggetti del passato e i contesti dai quali provengono e dobbiamo saperlo fare con linguaggi appropriati al mondo contemporaneo in cui viviamo ed in questo abbiamo molto da imparare da voi, attraverso anche i percorsi per le competenze trasversali. Un lavoro importantissimo al quale saremo a brevissimo chiamati in tutto il paese e anche e soprattutto qui in Molise, nei nostri luoghi della cultura, è quello legato al superamento delle barriere architettoniche, cognitive e sensoriali, un lavoro che sarà finanziato in gran parte con i fondi europei del CNRR. Non si tratta soltanto di abbattere barriere fisiche, ma fare in modo che tutte le persone possano acquisire conoscenze ed emozionarsi attraverso l'esperienza museale, anche coloro che vivono disagi sociali transitori o rappresentano deficit congeniti o acquisiti. E’ una straordinaria battaglia di civiltà; guardate che non possiamo permetterci di perderli e mi auguro che all'interno di questo progetto possano trovare spazio esperienze formative anche in queste tematiche specifiche relative all'accessibilità dei luoghi della cultura. In conclusione i Musei della regione che mi onoro di dirigere, vorrei che fossero sentiti da voi come luoghi familiari, dove si possa percepire quel senso di prossimità verso il passato che genera conoscenza, consapevolezza di sé e speranza per un futuro fatto di cittadini responsabili, fieri delle proprie origini, ma al tempo stesso aperti all'accoglienza e alle diversità e con questo incoraggiamento e con questi propositi, a nome di tutto il personale della Direzione Regionale dei Musei del Molise, auguro a tutti voi un buon lavoro. Grazie.