Sergio Emanuele Labanca

Sergio Emanuele Labanca
(da appunti scritti da Mario Gramegna)
     Medico come Carlomagno e agnonese anch'egli, è padrone di tre strumenti espressivi: la lingua, il dialetto e la musica. Labanca ha una ricca carica interiore che si esprime nei versi dialettali e in lingua, ma anche in bozzetti drammatici, come "Amore e sanghe pe sta terra" e "Na terra nòva, na fatija nova"; ed ancora in lingua rappresentazioni teatrali, quali "Un verdetto sofferto" e "Sofferenze e segreti
     Con un originale titolo Tre per tre raccoglie tre racconti, tre testi di poesia e tre testi di canzoni da lui musicate.
     La sua stessa professione di medico, che lo avvicina quotidianamente alla sofferenza, lo predispone ad elevare il canto per definire il dolore essenza della vita.
Dulore!
Nu lamiende
nu strille
n'allucche:
……….
nu chiende
de criàture
Auscì ddje
dà all'òme
la vite
dà all'ome
che péassa!
Auscì la vite
dà all'ome
la 'spranza
d'Amòre!"

Dulore
Nu lamiende
nu suspire
n'alaje:
……….
nu sulenzie
de crestiène
Auscì Ddje
dà all'òme
la vite
de sembe!
Auscì la mòrte
dà all'òme
ru recuòrde
d'Amòre!"
 
 
1.Traduzione in italiano: "Dolore/ un lamento/ uno strillo/ un grido:/ un pianto di creatural/ Così Dio da all'uomo la vita che passa!/ Così la vita dià all'uomo la speranza d'amore!! Dolore/ un lamento in sospiro in affanno/ Un silenzio di cristiano Così Dio da all'uomo la vita di sempre!! Così la morte di all'uomo il ricordo d'amore!"

     Amore e morte, dolore e gioia, disperazione e pace, gli eterni binomi dell'umanità, alimentano la sua poesia sono gli ingredienti insostituibili, perchè condiscono la nostra vita di tutti i giorni, nei paesi e nelle grandi città, ovunque agisce l'uomo con i suoi mille problemi.
     Certamente gli scritti e le poesie di Labanca sono la testimonianza dell'uomo che vive nel suo tempo e soffre le pene anche per gli altri, guidato e incoraggiato da un ideale di vita, suo conforto quotidiano, contro le insidie di una società, talvolta crudele e indifferente.
      Egli, tetragono, percorre la sua strada, perchè ha una grande fede in Dio, crede nell'armonia dell'universo, ma anche nella redenzione degli uomini e quindi in un futuro migliore. Sublimi questi versi dedicati alla Madonna:
"Sei nei voli degli uccelli;
sei nei canti dei ruscelli; s
ei dei bimbi nei trastulli;
nelle voci dei fanciulli;
nelle valli inargentate;
nelle vette innevate".
 
     Un poeta che ha una sensibilità così forte e una fede così grande non può essere mai solo. Ed allora è anche un fortunato!
     Chiese e massi è il titolo di una composizione, poeticamente descrittiva, oggi certamente diversa, del paese di Agnone, ma è così viva e palpitante: sembra il quadro di un pittore, animato da soffi di vita nella quotidianità dei lavori degli abitanti, dinamici e industriosi.


Sergio Labanca è nato a Napoli nel 1925, ma vive ad Agnone da quando aveva due anni. Sempre in alto Molise ha esercitato la professione di medico. Pubblicista versatile; ha scritto moltissimo, Ricordiamo alcune pubblicazioni: Parole mie - Agnone; Amore e sanghe pesta terra - Agnone; Na terra nòva na fatija nova - Agnone; Rappresentazioni teatrali Un verdetto sofferto; Sofferenze e segreti, Tre per tre: tre racconti, tre poesie e tre canzoni.