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LA SOCIETA' SANNITA

La società sannitica era di tipo rurale e le città erano costituite principalmente da capanne di pastori. Aesernia (distrutta da Silla), Aeclanum, Allifae (distrutta da Silla), Cubulteria (distrutta da Fabio Massimo), Maleventum, Saepinum, Telesia (distrutta da Silla), Trebula Balliensis e pochi altri centri erano i principali ma di estensione limitata. Erano organizzati in comunità rurali, con caratteristiche servili e feudali dei contadini e soprattutto pastori verso i nobili proprietari di fondi, in genere un militare di grado elevato

I Sanniti usavano coprirsi con indumenti di lana e le donne si ornavano con orecchini, collane, fibule e forcine, gli uomini con coltelli che attaccavano alle cinture. Nonostante le ripetute distruzioni perpetrate dai Romani e da altri dopo di loro, restano le fortificazioni poligonali erette in cima ai monti, i più antichi monumenti del Sannio, anche se con pietre non gigantesche come nello stile “ciclopico” e non così curate.

La casa dei Sanniti era il triibon (dal latino trabem, “trave”) evidentemente in legno, probabilmente composta da una stanza per dormire e da una dispensa. Dal 400 a.c. in poi l’arte sannita pur copiando i modelli greci li personalizzò in raffigurazioni meno raffinate ma molto sentite. Pochissime le sculture in pietra pervenute. Gli oggetti di bronzo sono più numerosi, soprattutto statuette di guerrieri, rappresentanti di solito Mamerte o Ercole. Come pittura, restano solo le pitture tombali con temi greci, ma con tecnica etrusca.
 
I Sanniti parlavano l'osco, una lingua indoeuropea del gruppo osco-umbro diffusa tra numerosi popoli italici ad essi affini, come i loro vicini meridionali Osci, assorbiti dai Sanniti nel V sec. a.c. La capacità di leggere e scrivere si andò lentamente diffondendo nel corso del II e I secolo a.c., per il processo di romanizzazione che imponeva la conoscenza del latino e dell'aritmetica. Verso il I sec. a.c. il popolo sannita, come gli altri popoli italici, era del tutto alfabetizzato. Essi erano monogami, ma potevano divorziare sia i maschi che le femmine. 

Molto popolari erano i combattimenti tra gladiatori: probabilmente originato dai Sanniti e importato a Roma. Per lungo tempo, infatti, il solo tipo di gladiatore conosciuto a Roma era quello detto "sannita". Originariamente i combattimenti si svolgevano solo in occasione dei funerali, come usava del resto tra gli etruschi.