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La Fontana di Cerere (Baranello)


 ♦ La fontana di Cerere  (Illustrata dai bambini di Baranello e tradotta nel linguaggio dei segni))

 ♦ La Fontana di Cerere (In italiano)
 ♦ The Fountain of Ceres (In inglese)
















La fontana monumentale intitolata alla dea Cerere fu costruita dall'architetto Giuseppe Barone nel 1896 e inaugurata con una grande festa l'anno successivo.
Nello stesso anno, infatti, a Baranello fu realizzato il primo acquedotto.
La fontana è dedicata a Cerere, dea della terra, per rendere omaggio ai cittadini di Baranello, in maggioranza agricoltori, che con il loro duro lavoro hanno contribuito allo sviluppo del paese.

Il materiale utilizzato per la costruzione è il marmo bianco di Carrara.
Si tratta di un monumento di notevoli dimensioni: quattro metri e mezzo di larghezza per sei metri nel punto più alto.
La facciata è composta da un basamento alto circa un metro e mezzo, al centro del quale si trova una vasca di forma allungata.
Ai lati di questa vasca principale sono poste due vasche più piccole, sormontate ciascuna da una testa di leone da cui fuoriesce l'acqua.

Sopra il basamento, in corrispondenza della vasca centrale, si erge una grande statua in bronzo della dea Cerere, alta circa due metri e venti centimetri.
Ai piedi della statua si trovano sculture raffiguranti animali e altri oggetti, da cui l'acqua fluisce nella vasca sottostante.
La statua della dea Cerere è inserita in una nicchia sormontata da un timpano, un elemento architettonico triangolare simile a un tetto, che arricchisce la nicchia con le sue decorazioni.Tra la nicchia e il timpano si può leggere, in numeri romani, l'anno di costruzione: 1896.
Ai lati della nicchia centrale si trovano due moduli più bassi, di forma rettangolare. Ogni modulo racchiude un riquadro, anch'esso rettangolare, circondato da una cornice. Ai lati di ogni riquadro sono presenti due lesene, ovvero finte colonne a rilievo. Questi riquadri si ripetono anche sulle parti laterali della fontana, con uno per lato.

Sotto ciascuno di questi riquadri è posta una vasca sormontata da una testa di leone da cui sgorga l'acqua. Ogni riquadro contiene un’iscrizione, che contribuisce a impreziosire ulteriormente il monumento.



The Fountain of Ceres

The monumental fountain dedicated to the goddess Ceres was built by architect Giuseppe Barone in 1896 and inaugurated with a grand celebration the following year. That same year, Baranello witnessed the construction of its first aqueduct. The fountain is dedicated to Ceres, the goddess of the earth, as a tribute to the citizens of Baranello, the majority of whom were farmers whose hard work contributed to the development of the town.

The fountain is constructed from white Carrara marble. It is a monument of notable dimensions: four and a half meters wide and six meters tall at its highest point. The façade consists of a base approximately one and a half meters high, at the center of which is an elongated basin. Flanking this main basin are two smaller basins, each surmounted by a lion’s head from which water flows.

Above the base, aligned with the central basin, stands a large bronze statue of the goddess Ceres, approximately two meters and twenty centimeters tall. At the statue’s feet are sculptures depicting animals and other objects, from which water flows into the basin below. The statue of the goddess Ceres is set within a niche topped by a pediment, a triangular architectural element resembling a roof, which enhances the niche with intricate decorations. Between the niche and the pediment, the year of construction—1896—is inscribed in Roman numerals.

On either side of the central niche are two lower rectangular modules. Each module contains a rectangular panel framed by a border. Flanking each panel are two pilasters, which are decorative, relief-style columns. These panels are mirrored on the lateral sides of the fountain, with one on each side.

Below each of these panels is a basin surmounted by a lion’s head from which water flows. Each panel bears an inscription, further enhancing the monument's grandeur.