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Convegno intervento Angela Maria Zeoli




La coltivazione dei terreni ai margini del tratturo
   Angela Maria Zeoli: Agronoma e imprenditrice agricola

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♦ Oro del Sannio (Video)






(Chairman - Giovanni Germano: Do subito la parola alla dottoressa Angela Maria Zeoli che parlerà della coltivazione dei terreni ai margini del tratturo:

Intervento scritto Angela Maria Zeoli
N.B.: Il testo scritto è scaturito dalla trascrizione automatica di un software di riconoscimento vocale, per cui richiede una rivalutazione del contenuto da parte del relatore. E’ da considerare che la qualità audio nella sala del convegno non era eccellente per cui se non nelle condizioni ottimali il testo non è attendibile e fedele alla esposizione orale. E’ a scelta del relatore correggere o integrare il testo o chiedere di cancellarlo del tutto dal sito. 
Grazie Buongiorno a tutti e grazie per questo invito grazie al professore Giannandrea ed alla sua associazione perché per me parlare dei tratturi è sempre un grande piacere tratturi in particolare il Pescasseroli Candela fa parte della mia vita da sempre e la casa dove sono nata si trova a 50 m dal tratturo per 36 anni e ho diretto l'Ufficio Agriturismo Agri Foreste della Comunità Montana Alto Tammaro che si occupava appunto della tutela e valorizzazione e del tracciato del Pescasseroli Candela che ricade e nel territorio dell’Alto Tammaro che è questa linea gialla e nera e sono titolare di un'azienda agricola che il professore Giannandrea ha definito grande azienda che in realtà è grande soltanto nella presunzione della titolare perché in realtà è un francobollo e si trova con terreni che si trovano ai margini del tratturo Pescasseroli Candela indicata da questa freccia rossa e come imprenditore agricolo la mia azienda è titolare e capofila scusate di un'associazione temporanea di aziende e tutte lungo il tracciato del Pescasseroli Candela dalla provincia di Benevento e quella di Avellino questa associazione temporanea di scopo delle eccellenze del tratturo e vi illustro brevemente l'attività svolta con la Comunità Montana Alto Tammaro sembra fuori tema ma vi assicuro che non lo è perché io mi rifaccio agli interventi precedenti e mi trovo anche un po’ in difficoltà a seguire interventi di professori universitari perché io faccio la contadina a tempo pieno comunque parlerò in maniera elementare di quello che loro hanno spiegato in maniera scientifica e l'attività fatta con la comunità montana Alto Tammaro perché è importante perché come diceva il professore Pazzagli noi non possiamo parlare di tratturi senza averli di turismo senza avere le basi su cui questo turismo si può fondare e come diceva il professore Prozzo non possiamo dare una interpretazione riduzionista un termine che non conoscevo e di quelli che sono di quello che è il nostro patrimonio ambientale la prima attività che abbiamo svolto questo nel lontano 1986 è stata la ricerca documentale perché noi che ci trovavamo in quell'ufficio e che pensavamo di sapere tutto dei tratturi abbiamo scoperto che in realtà quello che conoscevamo era più folclore e sentito dire ma dal punto di vista scientifico sapevamo ben poco siamo andati quindi all'archivio di Stato di Foggia e abbiamo scoperto il mondo delle re integre che cosa sono le reintegrare sostanzialmente a cadenza pluriennale il re incaricava un agrimensore di fare il censimento del tracciato del tratturo e quindi l'agrimensore lo percorreva da sera fino a Candela e verificava se c'erano occupazioni abusive verificava se i termini lapidei di confine erano ancora tutti in posizione sanzionava le occupazioni abusive e poi riportava su mappa quello che aveva trovato due sono le reintegrare più importanti per lavorare su un tratturo la reintegra magnatta che riporta come vedete questo è il mio paese Santa Croce del Sannio riporta anche le caratteristiche dei centri urbani che si trovano ai margini del tratturo dipingendo quelle che erano le i beni architettonici fondamentali qui c'è il campanile della Chiesa madre per esempio e poi la reintegra quella del 1778 la reintegra Iannantuono del 1837 questa è assolutamente straordinaria perché questo agrimensore ha riportato non solo il tracciato del tratturo ha riportato la posizione di ogni termine la video da Pescasseroli fino a Candela la distanza in passi napoletani di un termine con il successivo e l'angolazione che ogni termine aveva rispetto al successivo perché i termini vengono posizionati non a distanza regolare ma ogni deviazione ha riportato quindi su mappa come potete vedere le nelle zone gialle le osservazioni le occupazioni abusive le ha sanzionate la cosa curiosa è che noi abbiamo ritrovato nel 2020 le stesse occupazioni abusive quindi se le tramandano sono un'eredità anche questo con questa mappa noi siamo riusciti a ritrovare nei 25 km del territorio dell'Alto Tammaro 156 carmini lapidei sui 212 che avrebbero dovuto essercene e li abbiamo trovati anche quando erano sepolti dal terreno perché bastava prendere le misure dal termine precedentemente trasformare i passi napoletani in metri un passo napoletano è un non è un passo umano è una misura e che è pari a 1,80 m 4 cm e misurare quindi in passi napoletani la distanza e andavamo a finire con i piedi sopra il termine quindi bastava scavare e si ritrovava una volta trovati quindi poi una volta avuta la mappatura del territorio storica abbiamo iniziato la ricerca in campo abbiamo visto che di questi termini e la tipologia è diversa a seconda della reintegra quindi tante tipologie e significa tante reintegrare questo è uno dei termini più antichi tutti quanti hanno l'incisione reti alcuni hanno l'anno di posa altri anno e il numero progressivo quelli più recenti sono più leggibili ovviamente ecco vedete e una volta ritrovati i termini quando c'erano due termini successivi significava un confine certo quindi abbiamo ripristinato i muretti a secco di confine con gli operai della comunità montana li abbiamo ripristinati sulla Fondazione dei vecchi muri naturalmente in maniera diversa perché la Sovrintendenza ci ha detto di dare il segnale del confine non ricostruire quelle che erano evidentemente vere e proprie muraglie per chi la base e qui si può vedere noi abbiamo ricostruito metà muro ma la bassa era di 2 m la Fondazione del vecchio muro era di 2 m abbiamo raccolto le pietre cadute ricostruito i muretti a secco e abbiamo grazie a una legge regionale che abbiamo sollecitato alla Regione Campania che in parte copiata da quella del Molise perché la Regione Campania in realtà non lo sapeva nemmeno di avere un tratturo uno sul proprio territorio 90 km del Pescasseroli Candela ricadono in Campania ma quando siamo andati a Napoli a dire ma anche che noi nella legge di bonifica montana e di riforestazione di manutenzione dei pascoli montani possiamo inserire il percorso millenario del Pescasseroli Candela ci hanno detto e che cos'è e quindi abbiamo dovuto dire alla regione che sul suo territorio c'era uno dei quattro tratturi di importanza nazionale e bene grazie a questa legge abbiamo anche potuto fare la manutenzione del pascolo e miracolo siamo riusciti a fare nel 2020 la reintegra del percorso dopo 140 anni dall'ultima perché l'ultima documentata presso l'archivio di Stato di Foggia era del 1000 no 1880 dopo 140 anni noi abbiamo riposizionato i termini lapidei di confine sempre su indicazione della Sovrintendenza sono un po diversi da tutti quelli che avevamo trovato in precedenza proprio per distinguere questa reintegra dalle precedenti anche il carattere dei termini è diverso per distinguerli da quello che abbiamo visto in precedenza che era invece uno delle reintegro storiche e dopo questo lavoro praticamente noi abbiamo concluso il ripristino del tracciato del Pescasseroli Candela nel nostro territorio che sono 25 km però la comunità è capofila di questo progetto di reintegra che sarà attuato anche nella comunità montana del fortore beneventano e nella comunità montana dell'uscita che è quella che confina con la Puglia che è della provincia di Avellino quindi tutti i 90 km del tratto campano saranno ripristinati la conclusione di questo lavoro è questo è uno dei nostri un tratto del nostro tratturo purtroppo non è tutto così questo è il tratto pascolato che è una meraviglia e perché è tipo campo da golf bene questo è quello che abbiamo realizzato come quando ero dirigente della comunità montana Alto Tammaro adesso sono in pensione ma il lavoro che è stato fatto io sono disponibile a metterlo a disposizione di chiunque voglia fare lo stesso lavoro su altri tratturi su altri pezzi del Pescasseroli Candela perché la documentazione storica è comunque fondamentale e io ce l'ho quella che riguarda almeno quantomeno questi due reintegrare ce l'ho da Pescasseroli fino a Candela e in qualità di titolare di azienda agricola invece è un'azienda la mia sempre declinata sempre al femminile perché i maschi di casa hanno sempre fatto altre attività era titolare mia nonna poi mia madre poi sono diventata titolare io avrei potuto farlo come agronomo già una volta laureata però quando mi sono laureata io le aziende di piccole dimensioni di alta collina sopravvivevano non vivevano dopo però sono intervenute tante normative l'agriturismo il commercio elettronico la possibilità di trasformare i prodotti che hanno consentito anche a una piccola azienda di stare sul mercato e di starci anche in maniera dignitosa nella mia azienda io coltivo erbe officinali i semi delle erbe officinali io li ho presi dal tratturo che si trova proprio al confine eh li ho seminati in azienda e poi trasformo l'olio d'oliva e le erbe officinali in saponi e cosmetici naturali naturalmente non poteva mancare una saponetta a forma di pecora perché insomma mi sembra che storicamente sarebbe stato un delitto e saponi e cosmetici naturali dei cosmetici sono anche commestibili perché provengono da materie prime alimentari non hanno un grande sapore però se uno li manca comunque insomma non gli fanno male e non ho trovato difficoltà in questa attività anzi il limite di questa attività e la piccola dimensione dell'azienda intanto l'Italia è deficitaria per quanto riguarda le piante officinali quindi la produzione di piante officinali troverebbe immediatamente mercato certo non la mia produzione che è piccolissima e anche i cosmetici naturali adesso tutto è orientato verso il recupero di quelle che sono e quelli che sono i prodotti naturali io poi non ho fatto niente di eccezionale ho recuperato quelle che erano le ricette di mia nonna interpretati in chiave moderna e per interpretarle in chiave moderna mi sono iscritta a scienze erboristiche così pago 2.900 € l'anno per imparare le cose che mia nonna mi avrebbe insegnato gratis che io invece dall'alto della mia conoscenza universitaria di agronomo snobbavo ho scoperto che lei aveva ragione e io torto quando io mi sono iscritta all'università la chimica era la soluzione di tutti i problemi ci dicevano che bisognava fare le coltivazioni intensive usare l'atrazina che è un diserbante che ha avvelenato le acque del po in tutta la pianura padana per esempio e nutrire gli animali come fonte proteica con l'urea che era un concime un concime proteico ma andava mescolato agli alimenti e quindi gli animali potevano essere nutriti con un concime chimico e io ero entusiasta di questa modalità che contrastava con tutto quello che avevo conosciuto fino ad allora e mi sembrava che tutto quello che avevo conosciuto fosse superato fosse quasi ridicolo insomma ho impiegato 40 anni per ritornare al punto di partenza capire che tutto quello che mi avevano insegnato che la chimica non era la soluzione dei problemi ma poteva essere in molti casi il problema tant'è vero che le scienze erboristiche queste facoltà sono nate perché stanno cercando di recuperare i medicinali naturali perché i medicinali di sintesi provocano allergie che diventano malattie incurabili e invece benché abbiano lo stesso principio attivo dei medicinali naturali ma i medicinali naturali che su 10 componenti ne hanno uno solo che sembra efficace hanno la particolarità evidentemente gli altri 9 sono dei bio attivatori dei bio protettori non si sa ancora hanno la particolarità che provocano comunque effetti collaterali se ne abusa ma una volta c'è stato l'assorbimento del medicinale cessa anche l'effetto collaterale lo diventa una malattia incurabile la reazione a questo medicinale bene non mi dilungo su questo perché altrimenti tolgo tempo agli altri relatori vi dicevo che la mia azienda è capofila di una associazione temporanea di scopo che risponde ai progetti del PSR della Campania tra le altre cose questa la l'associazione si chiama eccellenza del tratturo perché le aziende si trovano tutte lungo il percorso della struttura e l'attività che abbiamo svolto per cui è sorta questa associazione era quella della di avvicinare la filiera corta in sostanza avvicinare produttore e consumatore far scoprire anche la filiera così insegnare come si riconosce un prodotto di qualità e naturale da uno industriale perché l'industria ci ha insegnato ad apprezzare l'estetica e quindi i prodotti vengono selezionati per la bellezza per l'aspetto non vengono selezionati per le qualità organolettiche poi ci ritroviamo a comprare la frutta diciamo ma non sa di niente per forza non è il motivo per cui è stata selezionata è bellissima e quindi non è da mangiare da guardare sul corpo bene alla fine di questo percorso che abbiamo fatto con le sei aziende ci siamo detti ma perché noi non proponiamo una legge nazionale agli organi competenti per la tutela e valorizzazione dei tratturi visto che chi meglio di noi conosce il tratturo ci vive ci lavora ne conosce la fragilità le caratteristiche le potenzialità e così abbiamo fatto non una vera proposta di legge in realtà è una relazione e abbiamo poi inoltrato al ministero dell'ambiente che ci ha anche risposto per dire che la stavano prendendo in considerazione poi non è successo niente ma insomma già questo c'è sembrato un grande successo e la proposta riguarda la valorizzazione e tutela dei tracciati non solo del Pescasseroli candela ma dei quattro grandi trattori di importanza nazionale quelli che sono stati preservati dall’alienazione con la legge del 1908 e che insieme e sono un percorso di 800 km quindi non poco perché anche sole questa sera le candele è già di 211 km perché noi pensiamo che debbano essere e tutelati e valorizzati questi tracciati anzitutto a fini ambientali e vi vi ho allegato alcune foto e delle orchidee selvatiche che nascono e crescono sul tratturo i tratturi non sono mai stati antropizzati e coltivati da millenni e quindi sui tratturi c'è una biodiversità che è una vera e propria miniera d'oro e solo le orchidee se di Patty che vado avanti ve ne faccio vedere altre rappresentano l'ottanta per 100 di tutte le orchidee selvatiche se adesso mi viene anche il termine comunque certificate non è questo il termine giusto sul territorio nazionale censite sul territorio nazionale ecco quindi a fini ambientali perché l'ambiente è comunque straordinario a fini turistici perché si parla tanto della via Francigena voi sapete che la via Francigena volte è parallela ai tratturi altre volte se ne discosta continuamente in provincia di Benevento ha inventata di sana pianta perché corre lungo le banchine delle strade la via Francigena vera era quella dei tratturi erano anche itinerari religiosi e venivano utilizzati proprio come itinerari religiosi per migliaia di anni è successo questo io ricordo che i pellegrini venivano dal Gargano per andare al santuario di Santa Lucia Sassinoro che il santuario diocesano che si trova nei pressi del tratturo e ed è comunque una grande autostrada verde ed è a percorsi spettacolari guardate questo che il panorama che si vede da quale San Martino è il punto più alto del tratto campano un altopiano 854 m che domina mezzo Molise praticamente e il Pescasseroli Candela passa su Altilia anzi Altilia e sul Pescasseroli Candela lì c'era il primo vino grill perché nella posta a Bojano si contavano le pecore i romani che erano furbi e molto attenti all'economia si facevano pagare la pecunia quindi un obolo sogni capo pensate che pecunia deriva da pectus quindi che importanza aveva più la transumanza e per i romani ma ovviamente prima di tutto per i sanniti e soprattutto andrebbero tutelati e valorizzati a fini produttivi di trattori non sono un monumento i trattori sono vivi rimangono integri se vengono utilizzati perché se vengono solo ammirati il costo della solo della manutenzione meccanica è assolutamente proibitivo se in vengono se invece vengono pascolati e quindi anche concimati il pascolo si mantiene perfettamente bilanciato tra leguminose i graminacee e essendo così ricco di biodiversità da delle produzioni di assoluta la qualità quindi dicevamo che sono pascoli vedete qui è pascolato e guardate come l'erba dove non è pascolato il pieno di cespugli in alcuni casi non si riesce neppure più a distinguerne il tracciato anche con un volo aereo il tracciato si confonde con il bosco o con i terreni incolti ai margini e quindi non si distingue in più quindi la prima cosa da fare è salvaguardare i tratturi e utilizzarli come aree pascolive per la produzione di carne formaggio e di lana di qualità l'economia di tratturi si fondava sulla lana anche e adesso dopo che per centinaia di anni la lana è stato un prodotto di pregio è diventato un rifiuto speciale e per essere smaltita richiede anche degli investimenti piuttosto consistenti quando invece la lana può essere utilizzata in edilizia in un corso che ho fatto con il CNR ho scoperto che la lana è in grado di assorbire la formaldeide dagli ambienti e renderla inertizzare e quindi impedirne la respirazione la formaldeide è un conservante che si trova dappertutto anche nei mobili soprattutto nei mobili in tutte le nostre abitazioni c'è formaldeide libera che cancerogena se viene respirata bene basta mettere tappeti di lana coperte di lana oggetti di pura lana e la formaldeide diventa inerte non è più pericolosa e la lana viene usata adesso si comincia a usarla anche in bioedilizia e ha tante e naturalmente come fibra tessile ha avrà la capacità di termoregolazione assolutamente straordinaria invece veniamo all'argomento del della relazione ai margini del tratturo che cosa si può coltivare ma anzitutto noi dobbiamo stabilire che significa margine cioè che distanza che ampiezza deve avere questo percorso ai lati del tratturo questi terreni abbiamo ipotizzato che il 500 m a destra e a sinistra potrebbero essere e utilizzati per colture autoctone biologiche questa però è teoria in pratica quali colture ci dobbiamo chiedere e a quale mercato destinarle quali colture è facile noi abbiamo Arca sannita la mia azienda è associata da casa sannita quindi la conosco benissimo e coltiva parte degli ortaggi che sono stati recuperati da Arca sannita per esempio il pomodoro che noi definiamo Michele non noi adesso 1000 Michele tanno ha definito Pomodoro di Montagano perché i semi sono stati trovati lì ed è il pomodoro che si utilizzava per fare la conserva secca quindi all'interno è come un peperone privo di liquido ed ha una salsa strepitosa perché è molto consistente perché profumata in più abbiamo recuperato la filiera di produzione quindi i pomodori non vengono lessati ma lasciate asciugare al forno per una notte e dopo si passano e diventano una salsa normale i legumi adesso c'è la moda del dei vegani dei come si chiamano gli altri dei vegetariani i legumi sono un alimento proteico fondamentale e quindi i legumi sono comunque un prodotto di pregio che ha un futuro sicuramente rilevante la frutta Arca sannita ha recuperato decine di cultivar di mele vere e altri frutti che sono quelli che non ci sono selezionati per l'estetica ma si sono selezionati perché sono in grado di resistere alle avversità ambientali il profumo e il sapore non sono un regalo che la frutta fa noi e sono la reazione alle avversità che la pianta mette in essere per potersi difendere e quindi le piante autoctone cioè del territorio sono quelle più profumate più saporite che sicuramente non troveremo mai a livello industriale e come possono essere utilizzate e le piante officinali le piante officinali come vi dicevo sono fondamentali perché vengono utilizzate di nuovo anche in medicina cosa che per decine di anni dal 1009 praticamente per un secolo dal 1920-80 anni fino agli anni 2000 e erano state la farmacopea ufficiale cioè l'elenco delle medicine che ogni Stato approvava non conteneva più ricette galeniche cioè di piante che venivano trasformati in medicine ma soltanto ricette segrete registrate dalle multinazionali adesso invece si si sta ritornando alle ricette galeniche e perché in biologico e perché anche questo noi avevamo un'agricoltura tradizionale che era biologica di fatto poi abbiamo avvelenato tutto e adesso abbiamo scoperto l'acqua calda delle coltivazioni biologiche quindi paghiamo perché si ritorni a quello che eravamo beh fosse in Molise però a quello che ancora siamo e noi possiamo anche recuperare la filiera produttiva come dicevo come ho fatto l'esempio del pomodoro e anche la ricetta le ricette gastronomiche della gastronomia povera della transumanza io ricordo da bambina perché appunto io li vedevo i pastori due volte l'anno che andavano verso l'Abruzzo e poi riscende vanno verso la Puglia vedevo siccome era una festa per noi perché si accampavano proprio vicino casa mia eravamo 15 bambini quando loro arrivavano noi praticamente li assalivamo perché ci regalavano i residui del formaggio da me si chiama masoch non so come si chiama in Molise e c'erano gli scambi tra i pastori e i contadini quindi da casa mia loro chiedevano il pane per esempio perché non avevano pane fresco che si potevano portare dietro per tanti giorni e ci regalavano appunto il formaggio questo scambio ha dato vita a una vera e propria gastronomia la zuppa di ricotta per farvi un esempio era un prodotto che loro facevano con il pane raffermo che prendevano dai contadini e con la ricotta perché si accampavano avevano degli spazi mobili rinchiudevano le pecore le mungevano e facevano il formaggio ogni volta che si fermava e vediamo noi stiamo parlando del Pescasseroli Candela questa è la mappa amministrativa del Pescasseroli Candela attraversa quattro regioni sei province e ben 39 comuni di questi 39 comuni 23 fanno parte del parco nazionale d'Abruzzo e del parco nazionale del Matese se viene confermata la perimetrazione provvisoria che conosciamo e quindi che cosa significa poi abbiamo anche il parco archeologico di Sebino e sorge sul tratturo questo significa il Pescasseroli Candela rappresenta il naturale corridoio di collegamento tra il parco nazionale d'Abruzzo il parco nazionale del Matese andando fino in Puglia anche i parchi nazionali e regionali della Puglia questo significa avere un tracciato ideale per il turismo escursionistico quello che il professore Pazzagli ha definito in vari modi e tutti corretti ovviamente e che io chiamo turismo emozionale cioè l'immersione nella storia dei luoghi non passare e depredare un territorio ma vivere il territorio quindi tutto quello che è stato detto prima è assolutamente giusto perché e l'organizzazione mondiale del turismo e sta dicendo che il turismo emozionale quindi immergersi nella storia dei luoghi e il turismo che cresce in maniera esponenziale da diversi anni quindi il futuro del turismo e questo non più quello tradizionale riassumendo quindi che cosa noi dobbiamo fare valorizzare il tracciato mediante il pascolamento e la produzione di alimenti e di prodotti di qualità produzioni autoctone di qualità nei terreni confinanti collegati a un'offerta gastronomica originale e turismo escursionistico legato ai parchi nazionali a cui destinare poi questi prodotti sembrerebbe la quadratura del cerchio ma di fatto non lo è noi abbiamo ragionato finora in termini economici in termini di numeri aridi più le risorse che arriveranno dal piano per la ripresa post pandemica per essere utilizzati al meglio richiedono secondo me di sognare in grande di volare giusto e mi è venuta in mente la convenzione di faro la convenzione di faro è una convenzione stipulata nel 2005 a faro in Portogallo tra i paesi europei per valorizzare l'eredità culturale vi riporto l'articolo due e che definisce a due commi definisce le eredità culturale che un insieme di risorse ereditate dal passato che le popolazioni identificano indipendentemente da chi ne detenga la proprietà come riflesso ed espressione di valori credenze conoscenze tradizioni in continua evoluzione e la seconda definizione è quella di comunità di eredità cioè un insieme di persone che attribuisce valore ad aspetti specifici delle eredità culturale e che desidera nel quadro di un'azione pubblica sostenerli e trasmetterli alle generazioni future noi finora abbiamo assistito allo scempio dei tratturi perché non ne abbiamo perché non siamo una comunità di eredità cioè non riconosciamo come eredità culturale il nostro territorio che è caratterizzato in maniera sostanziale dai tratturi lo scempio dei tratturi perché quando noi per 36 anni abbiamo tentato di tutelare quel pezzo del Pescasseroli Candela ci siamo scontrati di volta in volta con i sindaci fine voleva fare un parcheggio che ne voleva fare è un campo di calcio chi ci doveva costruire la strada questo significa non vedere quel bene come la propria eredità culturale da tramandare al futuro abbiamo volato basso ragionando in termini meschini riduzionisti dobbiamo volare alto e secondo me e dobbiamo fare nostra quella che era quello che era il pensiero di un commediografo britannico Bernard show che diceva e voi avete voi guardate cose già viste e vi chiedete se vi fa vi ne valeva la pena vi chiedete perché noi abbiamo sognato no era così scusatemi mi sono emozionata voi guardate cose già fatte e vi chiedete se ne valeva la pena vi chiedete perché ma noi abbiamo sognato cose mai viste ci siamo detti perché no e le abbiamo realizzate bene io ho finito questa è l'immagine del tratturo che si vede dalla mia azienda grazie per l'attenzione.